domenica 28 giugno 2009
Il Partito dell'Amore
mercoledì 24 giugno 2009
Tremate, tremate, le streghe son tornate!!!
domenica 21 giugno 2009
Una rondine ci distruggerà tutti!
La rondine è uno degli uccelli che più di tutti si avvicina agli insediamenti umani, annidando di regola sotto i cornicioni dei tetti.La rondine, e più specificatamente la rondine comune, è diventata l'uccello-simbolo dell'Estonia dal 23 giugno 1960; per gli estoni, la rondine rappresenta il cielo blu, sinonimo di libertà e di felicità eterna. Secondo le credenze estoni, se qualcuno uccide una rondine diventerà cieco. Quando in primavera le rondini tornano al nido, salutano gli umani della casa con acrobazie e canti.
Quando una persona esce con un amico, probabilmente non ha la più vaga idea di quello che possa capitargli nell'arco della serata. E probabilmente io dovrei sempre pensare a quello che potrebbe succedermi ogni volta che esco. D'altronde sono pur sempre Annabelle Bronstein, no? Ma venerdì non l'ho fatto. Solato dalla Du Barry finita in un buco nero fatto di libri e clausura in casa, io e Guy abbiamo deciso che ne avremmo fatte di bendonde. E non avevamo dubbi: saremmo stati di Circolo. Il Circolo è un posto strano. Quando pensi che andrai lì per divertirti, non cè una ceppa leppa di nessuno. Quando pensi che sarà un totale flop ecco che il Circolo ti dice che sarà l'esatto contrario. Arrivati a Ponte Casilino eravamo convinti che all'1.30 (i migliori arrivano sempre tardi), la serata sarebbe stata già bella che conclusa, ma non era assolutamente così. Attraversato il cancello noi abbiamo cominciato a respirare ossigeno. Il mondo era lì. Il circolo sembrava il Grande Raccordo Anulare nell'ora di punta. Un Circolo pieno zeppo di gente. E così tra tante persone, forse milioni, io sono finito proprio di fronte La Polpetta. E non era solo. Era con la sua nuova fiamma. Ecco in quel momento ho provato quello che viene comunemente detto Killer Instinct. Laddove io avrei fatto a pezzi prima il suo boy, e poi affettato lui e successivamente venduto al mercato delle Vittorie. Ok, non esageriamo. Sono così pulp oggi! Vabbè. Io avrei voluto scansare il suo sguardo e saltare tutti come ad una corsa ad ostacoli, ma proprio mentre stavano per sparare il colpo dello start Guy si è fermato a conversare con Panpipe. Il panpipe è praticamente uno con cui lui è uscito diverse volte, che non mi starebbe neanche antipatico se solo non fosse quello che da un paio di mesi è diventato amico inseparabile della Polpetta. E mentre eravamo lì a fare i soliti convenevoli del caso, davanti i miei occhi la Polpetta se la sbaciucchiava con la sua nuova fiamma. Killer Instinct. Killer Instinct. Killer Instict. MMMmmmmmm che nervi! E mentre facevo finta di guardare qualcuno dietro loro, ma dietro di loro c'erano solo le frasche, sono stato scoperto: la fuga è stata immediata. E rientrato nella conversazione con Panpipe e e Guy che ne avevano bendonde da raccontarsene, La Polpetta, il suo nuovo discutibile Pomicioboy e la sua cricca sono fuggiti. E Panpipe si è accodato a loro fuggendo via e lasciandoci lì travolti dalla folla e dall'interdizione. Io odio le fughe. Travolti da milioni di persone capita facile di incappare in un Insy Lohan sempre più sexy con un nuovo taglio di capelli. Lo continuo a straquotare. Ma non solo, noto anche un giovane attore che raggiunge il dancefloor. Credetemi. Bonissimo. Ma io non ero ancora soddisfatto. Mi sentivo qualcosa nello stomaco. Sentivo qualcosa di strano. E non capivo se era fame o altro. A sorpresa sono riuscito a beccare Ga, Ciù Ciù e Mau, finalmente. Dove i soliti convenevoli Ciù Ciù mi avverte subito che si era invaghito dello ziccherofilaro. Eh si, perchè nel giardino del Circolo, tra le milioni di persone c'erano anche un finto cinema che mandava a ripetizione un trailer, una piscina e uno zuccherofilaro. E Ciù Ciù ne voleva da lui. Ma la domanda, ovviamente era se faceva o meno parte della cerchia. Ga era sicuro: era etero. Mau non era d'accordo. E Ciù Ciù invece voleva solo perdersi tra le sue mani mentre arrotolava dello zucchero filato su un bastoncino. Così, appurato che lo zucchero filato era gratis, mi sono avvicinato con Guy e Ga e come una vecchia signora al supermercato ho esordito a gran voce verso Ga: "Certo che avere un ragazzo che sa preparare lo zucchero filato dev'essere davvero una figata. Immagina il suo ragazzo, che fortuna che ha, mangiare zucchero filato quando meglio crede". E lui di tutta risposta: "Al massimo la mia ragazza!!!". Ecco qua, Ga, ancora una volta ci aveva preso. Ma che palle. Ga ha sempre questa propensione per capire le inclinazioni sessuali di chiunque. Oppure porta solo sfiga. E davanti a noi si ripeteva la solita scenetta in cui lui c'ha ragione. Così ci siamo tutti consolati con una belle nuvoletta di zucchero filato. Tiè, alla faccia dei grassi insaturi. E mentre ci strafogavamo, proprio lì, finalmente i presagi di cui sopra hanno trovato una risposta.Non era fame. No. Era Mister X. Adesso Mister X è stato già mensionato in questo blog ma con un'altro nome. Ma sarà d'ora in poi rinominato così semplicemente perchè deve rimanere assolutamente anonimo. Anyway, Amywinehouse, di fronte a me per la primissima volta c'era lui. Io volevo sprofondare. Ero lì che mi abbuffavo di zucchero filato con le mani tutte appiccicaticce e come al solito stavo facendo la mia solita pessima figura. Ma non tutto viene per nuocere. Io e Mister X non abbiamo avuto un grande approccio. Qualche tempo fa ci siamo beccati su una chat un pò zozzona, ma io non avevo specificato cosa stessi cercando lì, assolutamente no, poi ci siamo scambiati il contatto msn, e abbiamo cominciato a chattare. Ma la chattata è durata pochissimi minuti perchè lui, mi ha letteralmente buttato fuori dal suo messenger senza spiegazione alcuna. Bè è chiaro anche a me che forse non sono molto il suo tipo. Ma vi giuro che le mie foto sono pessime e live rendo molto meglio. Certo se poi mi beccate con un quintale di zucchero filato in mano mentre mi abbuffo non deve essere il massimo. Ma grazie al cielo non si vive di solo immagine. E così, appurato che mi piace e anche di più dal vivo, decido di sparire e di non farmi vedere per evitare ogni imbarazzo. Anche se ribadisco lui mi ha buttato fuori dal suo messenger senza giusta causa. Raggiungo così, in incognito con gli altri il bordopiscina. O meglio le scale che portano alla piscina. Questo perchè c'era un party privato. Vabbè dediciamo di sederci sugli scalini e incontriamo anche due amiche di Ciù Ciù con le quali affrontiamo i soliti problemi di cuore. Alla fine di un'accesa discussione sugli uomini, e sui trentenni nello specifico, concludiamo che questi sono la generazione peggiore. Perchè non prendono mai una decisione. E' proprio un trentenne, forse scambiandomi per una guardarobiera mi lascia in custodia la sua tazza. Si una tazza. Che credo gli sia stata regalata durante la serata. Con residui di Coca e Rum. Comunque mentre dietro di noi si svolgeva un campionato di Hula Hop con dei partecipanti imbarazzanti, abbiamo deciso di abbandonare la serata friccicarella e di andarci ad abbuffare di cappuccino di crema al cioccolato da Gigi a San Giovanni. Ma mentre uscivamo il dramma ci ha colpito. Dall'alto una rondine con l'ala spezzata ci è cascata quasi tra le mani. E una delle amiche di Ciù Ciù era proprio una veterinaria. Mamma mia che culo. Così il panico si è scatenato tra tutti quelli che uscivano, ma non solo anche la pazzia dilagante. Questo mi ha fatto sorridere, e anche troppo, andiamo è una rondine. Sono famoso per non essere particolarmente amante degli animali, ma è una rondine. Così mentre facevo del cinismo su questa cosa un pazzo con un cappello da cow-boy mi ha aggredito verbalmente. Anzi mi voleva proprio menare. Di lì a poco la mia fine. Urli, strepiti e aggressività gratuita. Mamma mia. Ga ha preso la situazione in mano, e non in culo come avrebbe voluto, ed organizzato la fuga. Abbuffati di cappuccino con crema al cioccolato, servitoci da due bononi devastanti con una Britney del 2002 che guadagnava la scena su Rai1, ce ne siamo tornati a casa. E immaginatemi. Brillo, scampato al linciaggio e con una tazza al Rum vagare in giro per Roma. Ditemi se non si può essere soddisfatti di avere delle serate del genere?
venerdì 19 giugno 2009
Mi scusi, agenteeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!
Fisicaccio, playback e Coming out. Un giovedì qualunque!
domenica 14 giugno 2009
Il mio pride
Bè scusate ma io con uno a caso di questi tre mi ci sposerei immediatamente. Senza starci tanto a pensare su. Pur non potendo farlo. Ed ecco perchè ero in strada. Come di consueto al termina della sfilata, abbiamo ascoltato gli interventi finali. Vabbè a parte esprimere il nostro entusiasmo per Vladimir che oramai assomiglia sempre di più a Victoria Beckham vista la sua magrezza, siamo letteralmente impazziti per la rappresentante di ArciLesbica. Vabbè, adesso mi sfugge il nome, comunque credo che sia stata davvero la più pazzesca e rappresentativa. Questo in definitiva è il punto. Sentirsi rappresentati. Sentire che quello che viene detto ti riguarda. E il suo discorso è stato pieno di spunti. Ha parlato di coppie, di amore, di rispetto. Cose anche io sento. Certo lei ha una compagna da circa otto anni. Io no. Ma questi sono dettagli. E poi lei ha detto che andrà dalla Signorina Carfagna ha spiegarle personalmente come funzionano determinate cose. Io lo trovo inutile. Una che dice che i gay sono integrati e che fa cancellare dal sito del Ministero delle Pari Oppurtunitè tutto ciò che riguarda il mondo omosessuale può essere bollata come una mentecatta. Avrà anche un look pazzesco, ma è solo una mentecatte con i tic agli occhi. Anyway. Raggiunti dalla Du Barry decidiamo di cenare da Mac! Anche se il mio stomaco non lo ammette. E dopo cena decidiamo di passeggiare fino al Coming. In realtà noi pensavamo di andare al Coming. Ma si trattava della Sagra della Salsiccia. Ovvero una festa di paese. Bancarelle, birra, gente e rutti. E tanti etero a esser sincero. Noi ci siamo scazzati quasi subito a dir la verità. La musica era datata '94/'95 ed escludendo pochissime persone interessanti bè non c'era niente di che. Neanche l'arrivo di Gennaro Cosmo Parlato mi ha svegliato. Ovvio che però La Polpetta ci ha deliziato con la sua presenza. Anzi a dir la verità mi ha quasi travolto, e il tutto senza neanche salutarmi. E io che credevo di essere cecato. No, io lo sono davvero, lui è solo un furbetto. Comunque poi ci hanno raggiunto anche Ga, Nata e Popslut. Abbiamo ovviamente trattato l'argomento del giorno ovvero il Pride. Ga non ha dubbi. Lui non si riesce a identificare con una manifestazione che rischia di vanificare quello che è il messaggio. Se poi all'opinione pubblica arriva solo che si tratta di una baracconata con trans in perizoma e checche col filo di perle e trucco. Ecco in un certo senso io lo appoggio e condivido il suo pensiero. Troppo spesso e troppo semplicemente i gay scadono nei clichè. Effettivamente chi la vede da fuori, è ovvio che si faccia un'idea del cavolo di tutta la faccenda. Certo se Ga però non prende e scende in piazza con tutti gli altri non dimostra neanche di appoggiare troppo la causa. Non lo so. Io sò solo che ci sono alcuni momenti in cui bisogna anche dare. E il Pride secondo me è una di quelle occasioni in cui bisogna dare. Bisogna esserci. Bo. Io poi sono contradditorio, visto che nè mamma nè papà sanno di me. Certo lo immagino. Ma io non ho mai detto loro nulla. Per cui, come al solito sto nel mezzo. E ci stavo anche in macchina, sul sedile di dietro quando siamo andati a prendere il cappuccino più buono di Roma a San Giovanni, vicino piazza Camerino. E soprattutto ce lo ha servito uno dei barman più sexy. Alto, moro, carneggione olivastra e spalle larghe. Bonissimo. Così siamo andati a dormire alle 3, stanchi, ma orgogliosi. E in definitiva penso che dovrei, e dovremmo, esserlo sempre, ogni giorno di più sempre più orgogliosi. E io ce la voglio mettere tutta per fare in modo che sia così. Perchè a parte tutte le sfige, io sono felice di essere ciò che sono. Certo, mi smonta la difficoltà nell'essere. Ma non mi spaventa assolutamente nulla. Figuriamoci una Carfagna ticchiosa.
sabato 13 giugno 2009
Roma Pride 2009
Febbre da Pride!
mercoledì 10 giugno 2009
It's Annabelle Bronstein Bitch!
Ovviamente Annabelle non è sparita. Nè tanto meeno finita in un buco nero. Anche se in molto lo speravano. Era solo in giro per l'Europa. Per l'esattezza ero in quel di Londra per contemplare la magnificenza di The Legendary Miss Britney Spears. Eh si. Ma andiamo con ordine.
Sabato scorso mi sono dato appuntamento con Popslut a Termini alle 7.20. Troppo presto per i miei gusti e per i suoi, e soprattutto troppo presto per avere dei pensieri impuri in metro con una schiera di carabinieri ignoranti del profondo sud che mi hanno fatto eccitare all'inverosimile. La nostra direzione? Ciampino Airport. Eh si. Arrivati in aereoporto io e Pop abbiamo cominciato a snocciolare tutte le highlights su star e starlette varie prima, e poi a spettegolare su tutti i nostri ultimi avvenimenti personali. Ma ancora ne sarebbero successe. Proprio qualche minuto prima di salire sull'aereo abbiamo fatto un incontro inaspettato. Ovviamente come la maggior parte dei gay londinesi, anche molti dei gay romani si sono mossi alla volta di Londra per The Legendary Miss Britney Spears. E lì davanti a noi hanno fatto capolino con un simpatico e coretto "Noi sappiamo dove state andando???" due confratelli che davvero non te lo aspetti che prendano un volo per andare dalla Santa. E vabbè. Il volo è stato davvero molto comodo. Io e Pop all'ultimissimo posto vicino a Trottolino Amoroso. Trottolino Amoroso è un tipo sui ventanni probabilmente un tantinello poco ferrato di Londra. Ci ha mostrato una lettera che incominciava pressapococosì: "Ciao Amore, appena arrivi all'aereoporto prendi il terravision per Victoria Station. Una volta arrivato a Victoria prendi la metro blu, la Piccadilly e mi raggiungi...capito Tesò? Sono contentissima che vieni finalmente a trovarmi. Ti amo tanto. Il tuo amore". Ma voglio dire. Te non sai una ceppaleppa di come raggiungere la tua bella a Londra e te ne vai girando con le indicazioni scritte passo per passo. Imbarazzante. Lui, la lettera e il suo amore. Ma Trottolino Amoroso è uno sveglio. Nonostante gli avessimo spiegato che si il treno per Londra dall'aereoporto era più veloce, ma che costava di più del bus e che all'ora in cui arrivavamo noi non c'era molto traffico per cui ci avrebbe messo tipo dieci minuti in più, ha fatto la stessa simpatica domanda alla hostess. E lei prima di rispondere ha pensato bene di mandare a quel paese un'altro passeggero perchè questo non aveva filato di pezzail divieto di alzarsi dalle sedute. Ma vabbè, d'altronde un volo Ryan è pur sempre un volo in economy. Anyway. Il nostro arrivo a Londra è stato suggellato da una temperatura totalmente inveranale. E io che pensavo di girare per la città in shorts e t-shirt. Io e Pop avevamo appuntamento a Bond Street con il terzo elemento. Ovvero la groupie che tutti vorremmo essere. Henrietta Fitzroy Osment. Una volta recuperata anche lui ci siamo diretti verso il nostro albergo centralissimo e poi finalmente, dopo una sistemata al look siamo partiti verso La Santa.
Nella mente di ognuno di noi è noto che Londra è coperta da una vasta rete metropolitana, che connette ben sei zone dalla più extra-urbana alla più centrale. Se per noi che viviamo a Roma non è difficile capire il funzionamento della metro perchè abbiamo solo due linee, a Londra la fitta rete è accompagnata da cunicoli e passaggi pedonali extra. Questo in qualche modo allunga l'arrivo sul binario giusto, e un pò ti fa sentire spaesato. Ma la cosa che ti fa sentire fuoriluogo è che quando arrivi sul tuo binario quello è inspiegabilmente, sorprendentemente e fottutamente chiuso. Ed era caso della Jubilee Line. Tutta la linea era chiusa. L'unica che con un paio di fermate di porta dentro la O2 Arena senza farti impazzire in giro per Londra. Ed ovviamente quel giorno noi sapevamo che avremmo dovuto correre. E infatti da lì direzione Stratford con la Central e poi di lì ancora con un autobus. Ovviamente al tipo a cui ho chiesto come raggiungere la O2, non si è assolutamente smentito, e da buon inglese mi ha sbroccato perchè aveva appena dato quella informazione a un ragazzo davanti a me. E secondo lui io avrei dovuto sentire. Ma fottiti. Così individuato quel ragazzo tra la folle io, Pop e Henrietta Fitzroy Osment lo abbiamo rincorso fino all'autobus. Dopo circa 50 minuti di autobus, strizzati come le sardine, circondati da strani tizi dalle puzze più varie siamo arrivati. La magnificenza della O2 era lì davanti a noi. E noi avremmo voluto festeggiare con Vodka Lexotan, ma eravamo troppo in estasi. Volevamo entrare e shekerare i nostri fondoschiena in onore della Santa. Ed eravamo proprio lì, a un passo da lei.
Dopo aver felicemente perso PoracCiara come dice qualcuno (;)))) finalmente lo show è iniziato. Ed è cominciato con un siparietto circense molto interessante curato The Big Apple Circus. Okei. A me non è che mi abbia fatto impazzire più tanto, però ho gradito. E poi finalmente lo spettacolo è partito. Annunciato da Perez Hilton la Santa è apparsa in un cerchio dorato dal cielo e si è posata sul palco sulle note di Circus appunto. E devo ammettere che il colpo d'occhio è stato formidabile. Ballerini, luci ed effetti vari. Peccato per il palyback, che era noto, ma rende tutto un pò troppo plasticoso. E' strano ma poco a poco mi rendo conto che Britney cè, e balla anche alla grandissima, cosa che dai vari video in rete invece proprio non sembrava. Comunque traccia dopo traccia, dimostra di saper tenere il palco come ai vecchi tempi. Certo il tutto è studiato nei minimi dettagli. I tre palchi concedono una regia furbetta e ben curata, il mega screen aiuta i cambi di scena perchè si alza e si abbassa e Brit non è mai lasciata sola sul palco. La scaletta è quasi totalmente incentrata su Blackout, e le performance migliori sono Piece Of Me che dal vivo ti prende, ma non solo perchè vengono riesumate anche Boys e Touch Of My Hand. Ma lo spettacolo va avanti serrato e senza pause, si passa da Hot As Ice, If You Seek Amy, alle versioni remix di Slave e quella fenomenale di Me Against The Music totalmente Bollywood. Pazzesca. Anche se lei sembra essere un automa. Totalmente perfetta. Si esibisce, e quando la musica finisce scompare perfetta. E tutto questo suo muoversi così preciso comincia a spegnermi un pò. Insomma lo spettacolo diventa improvvisamente freddo. E lei è talmente precisa che sembra una perfettina, una di quelle un pò secchione. La scena non la vede mai protagonista da sola. Cè sempre qualcuno su cui cade l'attenzione. E questo mi fa proprio pensare che probabilmente comincia ad essere un pò troppo stanca per tutto ciò. Anche Pop conviene con me, che ecco sembra stanca. Il concerto comunque raggiunge il suo massimo con Womanizer. E mentre ci mettiamo circa 87 minuti a uscire dalla O2, e circa 3 ore a prendere un autobus sostitutivo e a tornare nel centro di Londra decidiamo di andare a letto, che questa dose di Brtney all'ennesima potenza ci ha sconvolto, emozionato e reso ancora una volta, dannatamente POP.