domenica 12 giugno 2011

Europride 2011!!!


Dunque dunque. Come ogni anno, dopo il Pride si tirano le somme. E quest’anno le somme sono incredibili. Una parata sicuramente coinvolgente, tantissime persone. Le cifre ufficiali parlano di cinquecento mila persone durante la parata, imponente con quaranta carri. Ma quello che più mi ha colpito, è stata sicuramente la risposta delle persone. Quelle che stanno ai bordi delle strade, quelle che ti guardano. Quest’anno erano tutte sorridenti, curiose. Non che gli anni passati ci lanciavano gatti morti. Però si avvertiva uno spirito diverso. Mi è sembrato che per la prima volta ci fosse voglia di cambiare. E questo forse è sicuramente tutto dovuto al nostro carissimo nano. Che si sa, i nani sono malvagi.

La voglia di cambiamento l’ho letta negli sguardi delle persone lungo i marciapiedi, negli applausi delle signore alle finestre, negli occhi sognanti e stupiti dei bambini da quell’improvvisa festa nelle strade. Sono sempre dell’idea che per segnare dei grandi passi verso il cambiamento deve partire dalla collettività, e un po’ quella voglia io l’ho avvertita. Perché io sono ancora uno di quelli convinto che le cose possono migliorare e andare per il meglio. Ma il gay pride non è solo questo. E’anche una manica di omosessuali semi nudi che sculettano in massa per strada. E tra questi, ovviamente c’è sempre qualcuno che attira la mia attenzione. E come ogni pride, io decreto il migliore a cui ho dedicato una straordinaria gallery su faccialibro.

Lo so, sono una cretina quando faccio queste cose, ma chi se ne fotte no? Altro punto su cui vanno spese due parole è sicuramente la presenza di Lady GaGa. Adesso io sono di parte in qualche modo, perché la seguo e mi piace a prescindere, però ecco va detto che il discorso che ha fatto è stato sicuramente intenso e partecipato, che mi è piaciuto in diversi punti perché ha parlato di amore. Ed è questo l’aspetto che in definitiva dovrebbe entrare nelle teste di tutti. Poi che sia stato comodo invitare lei, questo non lo metto in dubbio, ma basta fare un rapido giro sui siti d’informazione internazionali per capire quanto risonante sia stato il suo intervento. E poi bè, Lady GaGa che ti suona al piano è sempre un piacere. No?




Altro dettaglio che non mi è particolarmente piaciuto è sicuramente la scelta di tenere il palco vuoto fino al suo arrivo. Perché non far salire prima tutti gli esponenti delle associazioni? Invece che lasciar spazio alla musica e alle drag? Insomma perché non intavolare prima dibattiti e argomentazioni varie invece che farci morire di noia? E poi? Il macello dei pass ospiti? Alcuni, i più fortunati sotto il palco, e il resto nell’area appena dopo a farsi rodere il culo? Perché questi dettagli non erano stati concordati prima? Fa subito la Praitano a scusarsi, ma perché è successo? Forse poco importerà, perché alla fine tutti sono soddisfatti. Per l’evento, per come è stato gestito e per Lady GaGa. Che in soldoni ha portato un milione di persone al Circo Massimo.

Per me è stato il solito bel momento di espressione gaia. E poi, mi fa paura ammetterlo, ma sono estremamente felice in questi giorni. Nonostante io odi festeggiare il compleanno, quest’anno è stato diverso, e soprattutto strano. Ho conosciuto tanti amici che seguo su twitter, e mi ha fatto tanto piacere, e poi forse qualcosa è davvero cambiato. Per la prima volta ad un mio sorriso dall’altra parte c’era un sorriso. E sembrerò una poveretta, una sentimentale, o persino Margherita la zozzona, ma a me ha fatto molto piacere. Anche se è solo un momento, che non porta niente, e che vista la situazione non credo possa diventare altro, ma a volte si sta un po’ più tranquilli anche così. E poi io ho fiducia nel tempo…

Concludo ringraziando le mie amiche, come sempre. Upclose e Guy con cui ho percorso la parata, Ga, Ciù Ciù, Giuseppe, Tata, Chicco, Ale, la Burina. E tutti quelli di twitter, Andrea e Luca, Riky e anche Gaudo e i suoi simpatici amici. E’ stato un bel pride, che mi rimarrà in testa per un bel po’. E adesso per piacere smuovete quel culo e andate a votare, tutti!!! OKKKKKKKKKKKKKKKKKKKK????????????????????????????????????????????????EH!




mercoledì 8 giugno 2011

28! E non sono mica cm.



Il dramma dei ventotto. Avere ventotto anni e non sentirseli. Parole, dettagli, che a cavallo del cambio di età mi assalgono e mi devastano. Insomma a chi non è già successo alzi la mano. Ma a sentire quelli che mi stanno intorno, che di solito hanno un’età media molto più alta questo non dovrebbe essere un problema. No, infatti e perché dovrebbe. D’altro canto ho appena ventotto anni. Ventotto. A diciotto, la mia vita è cominciata, per tutto quello che significa, a ventotto di certo non finisce, faccio le corna, sicuramente ho tanto altro da fare, e dire, ma perché io mi sento un fallito comunque? Quando cominci a crescere, e inizi a vivere in maniera autonoma, magari lontano dalla famiglia ti rendi conto che la vita è fatta di altro, e che inizi ad avere bisogno finalmente di una figura affianco.

Ecco. E’ questo il punto, perché io la necessità di avere una persona affianco la sento, e anche da diverso tempo, ma sono arrivato al punto che accanirsi nei confronti di questa necessità diviene inutile. Fuori luogo. Certo è che il mio atteggiamento, molto libertino se me lo permettete, sicuramente non aiuta. Non che io lo sbandieri a chiunque incontro, però devo ammettere che sinceramente parlando forse sono io stesso a non riuscire ad andare oltre una scopata. Perché se uno si incontra e scopa salta, inevitabilmente, tutti quegli step obbligati quando si incontra qualcuno. Ma poi, qualcuno lo abbiamo mai incontrato? MMmmm. Quanti di voi hanno incontrato colui che poi è diventato il vostro ragazzo? Che so. In libreria. Al bar. In palestra. Oppure all’università, al lavoro.

Si inizia con gli sguardi. Un saluto. Una parola. Per poi passare alle chiacchiere vaghe. Ai sorrisi. E infine il vero e proprio primo appuntamento. Quando mai qualcuno di voi ha vissuto una cosa del genere? Cioè se vi è successo scrivetemelo perché io non ci credo che esistano coppie che si conoscono ancora in questo modo. Sarò strano io. E non ci piove. Ma si può arrivare alla conclusione che non esiste una metà solo per me là fuori. E so che state pensando: più ci pensi e più tarda ad arrivare. Ma si può vivere con l’assoluta certezza che non debba farmene un problema, quando invece a mio avviso questo è un serio problema. Riflettiamo: se non lo trovo ora, che sono ancora giovane (permettetemelo) cosa accadrà tra una decina di anni?

Ma non è tutto. Perchè quando una volta entravo in un locale, o in un qualsiasi luogo di aggregazione gaio le persone si giravano. E non perché facevo necessariamente una pessima figura delle mie. Ma perché le persone ti guardavano perché erano interessate. Adesso no. Adesso se vai in un locale stanno tutti con gli occhi sul melafono a controllare Grindr. Come se parlare attraverso un’ applicazione fosse più stimolante che parlare faccia a faccia davanti a una bibita. Cose dell’altro mondo. Ma un’ultima riflessione mi sconvolge. Forse. E sottolineo forse. Non è che desideriamo troppo? Ma, in altro modo, sarebbe corretto accontentarsi? Voglio dire, è corretto passare sopra a quelli che sono i punti cardine d’interesse in una persona per non rimanere soli?

E’ giusto accontentarsi? E’ giusto passare oltre su una cosa così intima e personale. Andiamo dobbiamo sacrificarci in tutto nella nostra vita, dobbiamo farlo anche in questo? Io non voglio. Io so che cosa vuol dire in qualche modo innamorarsi. Sentire quella strana sensazione nello stomaco. E voglio riviverla. Ma in cos’altro sbaglierò non me lo spiego. Eppure molti, molti mostri si incontrano e girano liberi di sbandierarci il loro amore in faccia come se niente fosse. Ecco allora che forse diviene indispensabile accontentarsi. E’ probabile. Ma è probabile anche il contrario. Ovvero che aspetterò fino a quando avrò la voglia di aspettarlo. Mi sembra più che giusto. Voi cosa fareste al posto mio? Ve la dareste una chance? Intanto, proprio ora, io compio 28 anni.

lunedì 6 giugno 2011

Alcune piccole riflessioni sul Pride che verrà.


Parliamoci chiaramente. Questo Euro Pride sta assumendo i connotati di una roba davvero grande, alla quale solitamente noi tutti non siamo molto abituati. Insomma bisogna sicuramente dare merito all'organizzazione che è riuscita a smuovere un così grande personaggio, ma inesorabilmente nella mia testolina si insinuano dei dubbi:
1. Siamo sicuri che tutto il discorso parata non venga meno con un nome così altisonante? Voglio dire, questo è pure sempre il gay pride, ovvero scendere per strade per far vedere a tutti gli altri che ci siamo anche noi. Per far in modo che i diritti civili della comunità glbt siano finalmente presi in considerazione, e che finalmente si prende in considerazione anche l'approvazione della legge contro l'omofobia. Bisognerebbe partire da questo. Siamo sicuri che non si snaturi tutto con Lady GaGa?

2. In quanti realmente parteciperanno alla parata? Quanti di voi saranno realmente presenti per tutto il tragitto? Perchè già sento tantissime persone che si stanno organizzando per andare a prendere il posto sotto il palco a Circo Massimo. Il pride lo facciamo per la strada. Anche a Circo Massimo, ma soprattutto per strada! No?

3. Sono felice che ci sia GaGa. Insomma più volte si è messa in primo piano nel difendere i diritti dei gay, per cui non si poteva scegliere rappresentante minore. Ma questa non è una scelta troppo furbetta, volendo? Insomma la casa discografica ci va in guazzetto, l'organizzazione pure, e i little monsters neanche a dirlo. Servirà una personalità così in primo piano a far aprire gli occhi a più gente possibile? Sicuramente tutta la stampa, nazionale ed estera riprenderà la notizia, ma poi a chi sta al potere interesserà tutto ciò?
E voi che cosa ne pensate? Perdonatemi, anche se sarà in mezzo a tutta quella gente a godermela. Ecco!

venerdì 3 giugno 2011

Annabelle Bronstein e due esemplari di coppie gay!



Quando sei Annabelle Bronstein è complicato affrontare il quotidiano. Non perchè io me la sento calda, affatto. Perchè tutto quello che mi accade, a volte stenta a sembrare reale persino a me. E proprio perchè è tutto vero la testa, o quel che ne rimane, tende ad andare oltre. Ma partiamo dal principio. O meglio dal Principe, che non esiste. Oppure è rimasto incastrato chissà dove per chissà quale motivo. Insomma il punto è che non so proprio più niente di lui. Per cui, visto che affido la mia vita sessuale a Grindr, Gayromeo e simili incappo spesso in gente orrenda, fidanzati e coppie. Non in quest'ordine naturalmente. Se però la gente orrenda e i fidanzati riesco aschivarli con una certa semplicità, con le coppie ho dei seri problemi.

Ho già avuto modo di esprimere il mio punto di vista sulle coppie che se la fanno con un terzo in qualche post fa, quando si tratta di solo sesso, in qualche modo, riesco a soprassedere, perchè in fondo il sesso è anche una necessità. E' l'appagare un desiderio, una voglia. E secondo me una voglia simile può assalire tranquillamente una coppia, anche di quelle molto rodate. E poi si tratta di perversioni il più delle volte. Per ciò che mi riguarda le coppie mi affascinano, perchè diviene indispensabile entrare in sintonia non con una, ma con due. E quando ci riesci la soddisfazione è tanta. Non solo mia, naturalmente. Fossero sempre queste le soddisfazioni, ma vabbè, comunque piatto ricco mi ci ficco. Bene, fatta questa premessa passiamo ai fatti.

Coppia #1 Siamo ricchi e abbiamo una Jacuzzi.
Ho conosciuto questa coppia su Gayromeo. Abbiamo chattato per qualche giorno. Naturalmente non con l'intento di fare sesso. Perchè fa sempre figo fare due chiacchiere per conoscerci, tanto poi dobbiamo solo scopare. No? Tra l'altro uno ha il profilo su romeo, l'altro su Gridr. Insomma organizzaterrimi. Anche se parlavamo davvero del più e del meno. Tanto che avevo già pensato che si trattatava di una di quelle conversazioni senza un domani. Mi sbagliavo. Qualche domenica fa mi arriva un messaggio. “Programmi per la serata?”. Io non avevo voglia devo ammetterlo. Tanto che ho provato persino a dribblare l'invito, e a rimandare. Ma il messaggio successivo mi ha colto di sorpresa “Siamo in tre questa sera, è passato a trovarci un amico. Guarda la foto allegata”. Ok, diciamo che mi aveva scombussolato questo dettaglio.

L'amico era bono. Da morire. Ma c'è stato un'ulteriore dettaglio che finalmente mi ha convinto. “Abbiamo una Jacuzzi pronta e calda che ci aspetta”. Ok. Arrivo. I tipi abitano in una zona molto vicina alla mia, per cui abordabile, ma molto infrattata naturalmente. Giusto perchè devo impazzire a guidare su strade a me sconosciute. Infatti ci ho messo un'attimo a orientarmi. Quando finalmente sono arrivato, il colpo d'occhio mi ha impressionato. Qualcosa come sei vilette a schiera arroccate su un colle. Non avevo ancora la percezione della magnificenza. Ma ne ho sentito l'odore, si. Per esempio dalla piscina in giardino. O dalla stanza cinema. O dal salotto con gufi in argento enormi quanto la mia cucina, e la cucina infine con il frigorifero grande come il mio appartamento. Ed infine, tra la cucina e il salottola Spa.

Si ho scritto Spa. Perchè vi sembra strano che qualcuno mette una Spa vicino la cucina? Dopo le solite chiacchiere di rito ci siamo subito immersi in questa enorme Jacuzzi multicolor. Ed abbiamo ammazzato il tempo con chiacchiere vaghe. Perchè quattro uomini gay in una Jacuzzi comunque adorano ammazzare il tempo parlando. Ovvio, no. E così ho scoperto che che la coppia era formata da un maestro (mi pare), e un architetto, molto più bono dal vivo che in foto, e il loro amico, cuoco. Adesso il mio primo pensiero è stato il seguente: questo cuoco io l'ho visto da Antonella Clerici. Ne sono certo. Ma non ho trovato evidenze a riguardo. Chiacchiare a parte, siamo passati subito all'azione. E che azione.

In un'attimo è stato un groviglio di corpi, di lingue e persino di ceppe. E poi il must della serata è stato fare sesso in acqua. E' tutto molto meno doloroso, e molto naturale. Una cosa davvero da
provare, ve la consiglio. Nella mia testa ho pensato a quando diventerò famoso e mi chiederanno “Qual'è il posto più suggestivo dove hai fatto l'amore?”. Io avrò una risposta bomba. Chiaramente il bagno in Jacuzzi è durato abbastanza per disorientarmi spazio-tempo. E dopo una doccia per lavar via il cloro me ne sono tornato a casa. Sotto un diluvio devastante. Ma nei giorni successivi ho incassato il colpo. Per intenderci in un banalissimo scambio di messaggi il Maestro mi ha messo al corrente del fitto sottobosco di regolette che inficiavano i loro incontri.

“Noi non incontriamo due volte la stessa persona per non creare problemi sentimentali”. Non ho ben capito mi son detto. Soprattutto quali sarebbero i problemi sentimentali, e per chi? Naturalmente mi sono rammaricato solo ed esclusivamente per quel cuoco lì. Che poteva benissimo essere l'uomo della mia vita. Ma l'unico dettaglio che mi resta è il suo nome di battesimo. E ovviamente provate a googlare il suo nome con Antonella Clerici o La Prova del Cuoco. Il risultato è stato naturalmente insoddisfacente, Ovvio.


Coppia #2 Siamo ricchi, indecisi e noiosi.
Qualche sera fa, invece, in un'altra parte della città, raggiungo la coppia #2. Dopo circa venti giorni di noioserrimi scambi di messaggi su Gayromeo siamo arrivati a definire questo fottuto incontro. Arrivo in questo appartamento carino, dove vengo invitato subito a togliere le scarpe: “Questa è una casa senza scarpe. Metti le Crocs”. Ok, mi piace pure come cosa. Mi ricorda la Finlandia. Messe le ciabatte ai piedi vengo onorato con uno spritz e una canna. Ottimo, penso, così manco mi si drizza. Ma vabbè! Lo schema è pressochè identico, chiacchiere di rito, e quindi scopro immediatamente che uno lavora presso una nota casa di produzione cinematografica, mentre l'altro fa il parrucchiere. Insomma accoppiata vincente.

Inizia, in maniera incontrollata, una lunghissima e barbosissima conversazione, condotta dai due, su attori e attrici (uno parla su quanto siano bravi, l'altro su quanto abbiano i capelli sfibrati e distrutti), alcune loro situazioni imbarazzanti, su quanto sia difficile trovare il fumo oggigiorno e di quanto era semplice negli anni '90, su quanto si divertano insieme e su quanto seriamente stressante sia il traffico di Roma, su quanto sia complicato arredare una casa, su quanti loro amici si autoinviteranno da loro per l'Europride, eccetera eccetera. Quando ha un tratto, al limite dell'abiocco, il parrucchiere rompe questo interessantissimo dibattito con la prima affermazione intelligente della serata: “Forse non te ne frega un cazzo di quello che stiamo dicendo!”.

Mamma mia, mica ti facevo così perspicace. Decido di fumare una sigaretta e ci trasferiamo sul balcone, e anche lì bla bla bla bla bla. Quando dopo quasi due ore di inutili conversazioni decido che o tento il suicidio inalando il gas dall'accendino oppure fuggo a gambe levate. Ma Annabelle Bronstein sarà anche ingenua, ma non è di certo cretina, per cui decido di lasciarli con un'uscita ad effetto, delle mie: “Perdonatemi, ma vado via, forse è meglio. Anche se proprio non capisco cosa mi abbiate fatto venire a fare? Forse vi bastate così, o forse non dovevamo fumare. Vabbè, addio”. Con un tono ingravescente al limite dell'urlo. Raggiungo di corsa l'ascensore e quando le porte si aprono nello specchio ci sono io, distrutto e prossimo a una crisi isterica, con le fottute Crocs ai piedi.

Che il cielo mi fulmini, e adesso? Non posso mica lasciargli le mie Converse? Con molto poco tatto mi attacco al campanello, mi aprono lascio le ciabatte quasi a lanciargliele e mi riprendo le mie scarpe. Si, lo ammetto mi sono sentito davvero Carrie Bradshaw. Senza dire una parola, ma con un bel vaffanculo per loro due in mente. Conclusione: le coppie gay hanno sicuramente dei problemi. O forse no. Forse è complicato gestirsi in coppia, e l'impegno è sicuramente maggiore. Non voglio essere bacchettone, perchè non lo sono, ma possono essere questi gli esempi che dobbiamo avere davanti delle coppie gay? Non del tutto. Eppure, statisticamente, in molti prediligono il sesso a tre (ed oltre).

Io a questo punto sono sempre più convinto di quello che non voglio, e sicuro che quel Principe di cui sopra deve avere sicuramente tanto da fare al momento. Ma ve ne parlerò in un'altro post. Preferisco lasciarvi tirare le vostre conclusioni, le mie sono decisamente amare e poco eleganti. Per lo meno, e anche grazie al cielo, ci sono coppie affiatate, e ben collaudate che mi danno la speranza. Che quella poi è sempre l'ultima a morire. Finchè...

mercoledì 1 giugno 2011

E che Pride sia!



Se per caso vi state ancora chiedendo come mai il design di questo blog ricordi vagamente uno dei pluri accessoriati bagni del Mucca, è perché effettivamente è così. Anche se lo scopo iniziale era quello di celebrare il Roma Euro Pride. E infatti, proprio oggi in qualche modo ancora di più questo design ha senso. Infatti oggi, l’arcobaleno arriva anche a Roma, e nello specifico a Piazza Vittorio dove apre i battenti l’Euro Pride Park. Che per i prossimi dodici giorni sarà scenario di dibattiti, iniziative culturali ma anche intrattenimento di ogni genere. Per esempio questa sera ci sarà il saluto di Claudia Gerini (madrina del Pride) e di Franca Valeri, e poi il concerto di Rettore e Loredana Errore.

Per tutte le info basta cliccare qui, per l’agenda ufficiale di tutti gli appuntamenti del Pride Park. Senza dimenticare, che sabato 11 giugno ci sarà la parata del Pride evento conclusivo e più importante. E’ necessario ribadire quanto sia importante esserci? Partecipare? Metterci la faccia per il cambiamento? Credo di no. Che voi siate d’accordo o meno ai pride, che li sentiate utili o meno utili io credo che sia doveroso partecipare. E poi, che ne sapete che domani uno si sveglia e cambia il mondo? Intanto questa sera io sarò all’Euro Park, voi passate a prendere gli amici, e raggiungetemi! E buon Euro Pride a tutti!