mercoledì 9 dicembre 2009

Prima o poi mi sparo


Nella vita ci sono momenti in cui bisogna essere se stessi fino in fondo, e prendere le cose di petto. E prendersi le proprie responsabilità. Questo di certo non aiuta. Ma sono stanco di far finta di nulla e soprattutto far finta che qualcuno non mi interessi. E’ da un po’ che evito di parlare della Polpetta, un po’ perché credo che in qualche modo egli sappia chi è Annabelle e che la Polpetta sia il suo nomignolo (e credo anche che non faccia poi così piacere sentirsi chiamare così, ma tant’è), però basta ciarlar nel manico. A me la Polpetta piace, ed è sempre stata nella mia testolina. Questo non vuol dire però che io non abbia amor proprio oppure rispetto di me stesso. Anzi. Sono palesemente d’accordo che non mi caga, che non lo ha mai fatto, e che credo non lo farà mai. Ora più che mai.

Ma quello che mi chiedo è per quale motivo non si sforza neanche a dire ciao? Andiamo un ciao e sempre e solo un ciao. Un ciao sta solo per ciao. E basta. Nei giorni scorsi, complice il weekend lungo sono incappato diverse volte nella Polpetta, e in tutte le occasioni non mi ha degnato di uno sguardo. Ok. Non ci sto. Eravamo rimasti in rapporti civili, mi sembra di ricordare, anche se non ci giurerei o per lo meno all’apparenza. Ma le cose che contano sono altre, mio malgrado, però sono sinceramente convinto che un saluto non comporti tutto sto sforzo. Oppure no? Guy e Ciù Ciù me ne hanno dette comunque di ogni, ma lunedì sera, dopo un mucca improvvisato e quintalate di alcool, io ho finalmente fatto un passo per me molto sincero.

Gli ho mandato un sms, a fine serata, molto chiaro dove l’ho mandato semplicemente a fare in culo. Basta. Stop. E lo anche firmato, a riprova del fatto che è arrivata l’ora di prendersi le proprie responsabilità. E la mia psicologa è stata abbastanza chiara. Non sono più nell’età di dover fantasticare sulle cose e sulle persone. Voglio fare una cosa? Devo farla. E’ il momento di agire e prendersi tutto quello che ne viene dopo. E affrontarle le situazioni. E figurati se mi sono lasciato sfuggire l’occasione. Mi sono innervosito. Mi ha sbattutto le corna diverse volte, e in nessuna delle occasioni si è sprecato a fare un cenno, un movimento, a muovere un occhio. Nulla di tutto ciò. Non ci ho visto proprio più.

Ovviamente la risposta non è stata idilliaca, anzi. “Scusa? Chi saresti?”. Vabbè secondo me lo ha scritto solo per darsi un tono, ma io non mi sono di certo arreso, anzi. Ho rincarato la dose dandogli del patetico e rimandandolo sonoramente a fanculo di nuovo. Adoro la modalità intuitivo dell’Iphone, ti permette di riscrivere in un batter d’occhio. La sua risposta, dopo un momento di incertezza, stava realizzando chi fossi, è stata fredda e precisa.

SPARATI

Dolore. Orgoglio ferito. E improvvisa voglia di cioccolata. Ma grazie al cielo che Ciù Ciù, molto meno sgrammaticato di me, e Guy, molto più cinico del mondo intero, mi hanno aiutato a creare una risposta verosimilmente giusta per quella situazione. Ve la risparmio, perché tanto non ho avuto risposta. Il punto è un altro. Doveva davvero finire in questa maniera. E poi che cosa doveva finire? Mi interrogo in maniera più precisa su questo aspetto. Tutto quello che mi viene in mente non è una risposta che abbia un fondamento. Tutto quello che mi viene in mente è di poco conto ed effettivamente tutto il peggio di me, in quasi due anni è uscito fuori, poco alla volta. E sapete cosa mi rode? Mi rode che comunque lui mi consideri unditoinculo.

Sicuramente me lo merito. Ci mancherebbe, ma mi rode perché io non sono così. Con tutti quelli con cui ho avuto una situazione simile, in qualche modo è rimasto del rispetto. Un saluto. A volte anche una cena insieme. Non pretendo nulla da lui perché vabbè, oramai mi sono dato fuoco con il mio accendino, ma come mai sono arrivato a questo punto. Come si è tatuata Rihanna nessuna sconfitta, solo lezioni. Ma la lezione in questo caso quale sarebbe? Che sono uno stalker, squilibrato e fuori luogo? Bè può essere. Ma io almeno mi sono tolto lo sfizio di fare delle cose per cambiare la situazione. Anche se ecco, mi viene spontaneo essere coerente fino alla fine e dire con chiarezza che forse è il caso di fare cambio.

Insomma non mi sembra di non avere nulla da offrire a un altro essere umano. Sono sicuro di me, e di quello che sono, lo sono un po’ meno nei rapporti, visto che non sono navigatissimo, ma di certo sono portato a scusarmi se sbaglio, e io ho già dato da questo punto di vista. Questo vaffanculo lo avevo soffocato in gola da gennaio 2008, e mi ero ripromesso di tenermelo per me. Ma non potevo e non volevo più. Insomma, avrò tremila difetti, ma non è che devo pregare un cazzo di nessuno. Per cui basta. Basta alla guerra fredda. Basta alle pippe mentali. Basta a tutte le tattiche e strategie che questo mio piccolo cervello a volte mi ingabbia. Basta. T’ho mandato a fanculo e mi è andata male. La guerra è ufficialmente finita, anche se a mio avviso abbiamo perso entrambi.

Adesso farò finta di nulla, come se nulla fosse successo e soprattutto, ci metto su una piccola parola di quattro lettere che però ha un significato pesantissimo. Il passo obbligato, è stato però mettere nero su bianco quanto successo. Così se domani mi riprende l’ango-nostalgia-depressivo-maniaco-compulsiva saprò come ritornare in me. Ed ora mangio cioccolato, pulisco e metto in ordine casa. Così non ci penso. E chi vivrà vedrà. Fine.

E comunque no. Non mi sparo. Non ancora.

5 commenti:

  1. TU HAI VINTO!!
    FINE
    La Du Barry.

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  2. Amore di una Annabellina, sto vivendo anche io questa situazione in cui la mia filosofia è "basta rimandare: vado, faccio e mi assumo le responsabilità dei miei gesti", proprio come te (ma come siamo gemelli del destino separati alla nascita, io e te?!?!?!) e, sia ben chiaro, è stata ed è la miglior filosofia che io abbia mai adottato per la mia vita... però bisogna sempre tener presente che, con questa filosofia, non si fallisce mai: hai dei risultati. Solo quelli. Magari non risultati voluti, ma sempre risultati e mai fallimenti e ripartirai sempre da una base più alta.
    Stella, buona fortuna (perchè ci vuole anche quella).
    K.I.S.S. (Keep It Simple, Stupid)

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  3. Buon Natale principessa :)
    McD

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