giovedì 30 aprile 2009

La controversa questione degli oroscopi.

Da Metro del 29 aprile 2009

GEMELLI

Astri importanti regalano opportunità vantaggiose, rendono attraenti e ottimisti. In amore e lavoro non vi si nega nulla! Non pensate troppo e osate di più. Spendete meno in serata.

Da City del 29 aprile 2009

GEMELLI

Meglio non usare troppo la mente nella gestione di un rapporto. La ragione talvolta inaridisce ciò che tocca. Buona la resa e l'intelligente comprensione dei problemi. Suggerità maggiore duttilità. AMORE: moderato coinvolgimento LAVORO: un piano ben impostato BENESSERE: fiori di gialle ginestre.

Da Leggo del 29 aprile 2009

GEMELLI

Questo per voi è uno splendido periodo. Siete pronti a trascorrere delle giornate piacevoli con il vostro partner, che come sempre si rivelerà un compagno disponibile e amorevole. Previste, inoltre, nuove proposte lavorative.

Dunque. Adesso io non è che voglia fare il rompipalle. Lo so che l'oroscopo è una mega stronzata. Lo so che non è carino stare qui a scriverci male su. Ma devo. Questa mattina, dopo una pesantissima notte di lavoro, prendo la metro, e un pò perchè mi piace quello di City che distribuisce i giornali a Battistini, e come si sa, la voglia di cazzo non va mai in stand-by, un pò perchè se prendi un giornale fanno a gara per darti anche gli altri e anche perchè in metro fa tanto fico leggere il giornale, mi ritrovo con queste tre testate nelle mani. Ma ovviamente, non me ne può interessare una ceppa leppa di nessun argomento. Perchè non è pop. E perchè mi bastano i tre telegiornali al giorno che mi vedo per essere più che informato sui drammi che affliggono la terra. Il mio unico obiettivo è l'oroscopo. Basti pensare che mi sono abbonato a Vanity Fair solo per essere sicuro di non perdere mai l'oroscopo di Antonio Capitani che forse è l'unico che per me ci azzecca un attimo. Però quest'oggi leggendo per l'appunto i tre oroscopi di cui sopra, mi sono detto "Bè vedi che stavolta succede qualcosa???". Diciamo che ovviamente i tre oroscopi non sono uguali ma vagamente simili, e questo ci può stare, ma può essere che di tuti e tre nessuno abbia anche vagamente indovinato la mia giornata? Insomma a un certo punto l'oroscopo ti condiziona. E a me anche troppo. Se trovassi ogni giorno un oroscopo pessimista magari sarei portato ad essere un pò più down con l'umore. Invece con oroscopi del genere ti viene voglia di mettere le Pussicat Dolls alle orecchie e shekerare il culo indipendentemente dalla location. Andiamo io sono sincero. Stamane il mio mood era attivo e più gioioso del solito perchè alimentato da questi cazzo di oroscopi. L'amara scoperta invece è la seguente: non solo oggi non mi ha filato nessuno di quelli che potrebbero diventare il mio ragazzo, non solo non ho speso nulla in serata, ma ho scoperto di essere rimasto con tipo 30 euro sul conto, non solo non ho ricevuto proposte di lavoro, ma soprattutto nonostante io osassi e fossi più ammiccante del solito, non mi ha considerato nessuno. NESSUNO. Nulla. Zero di zero. Neanche uno che mi abbia chiesto l'ora. E questo miei cari è sintomi che in realtà gli oroscopi servono solo a fartela ricredere. Qualcuno di voi sicuro sta pensando che oggi ho scoperto l'acqua calda. Ma in realtà non è così. Sono sicuro che tutti, chi più, chi meno leggono l'oroscopo oppure lo ascoltano in tv. Una volta in metro ho travolto una signora per leggere l'oroscopo. Ovviamente non l'avevo assolutamente vista. E la cosa che mi fa più arrovellare è che se cè stato un periodo in cui l'oroscopo ci prendeva, ultimamente proprio no. Per esempio ho chattato tutto il pomeriggio con un tizio carino, che alla fine mi ha solato per senza motivo. Oppure al lavoro, è vero che non ho fatto danni, ma neanche sono stato particolarmente gratificato. Insomma una vera e propria delusione. E la questione sapete qual'è? E che io domani mi sveglierò, e la prima cosa che farò sarà andare su internet a leggere l'OROSCOPO. Maledetto. Me. Comunque per spezzare una lancia a favore degli oroscopi vi dico che nell'aprile del 2007 gli oroscopi che leggevo erano sempre esatti. Non so perchè, ma so solo che era così. Poi nulla l'oblio. E questo di certo mi blocca, no no. Finchè sarò Annabelle Bronstein sbircerò sempre quello che dicono le stelle. Semplicemente perchè sono pazzesche.


Strani risvegli

Polluzione:

emissione involontaria di liquido seminale al difuori del coito o dell’autoerotismo. Avviene in genere di notte (polluzione notturna) nel maschio adolescente, in relazione a sogni e a erezioni riflesse, ma può verificarsi talora anche nell’adulto, legata a forte eccitamento o a scarsa attività sessuale. Generalmente il soggetto non si accorge del momento dell’eiaculazione, che spesso si accompagna a un orgasmo nel sogno, ma si risveglia immediatamente al termine di essa. È indice di buon funzionamento dei sistemi endocrino e neurovascolare.


Il mio primo pensiero è stato questo appena ho aperto gli occhi questa mattina. E soprattutto quando mi sono reso conto che avevo pasticciato ancora una volta gli slip. Eppure quello che io non mi spiego è come cazzarola sia possibile visto che, ultimamente la mia vita sessuale non sia proprio stantia. Anzi. Nello specifico stavo sognando che stavo facendo sesso con un mega torone di colore. E lui ne faceva di cotte e di crude. E non c'era solo lui. C'era anche la Polpetta che mi baciava. Il problema è che la definizione mi dice che chiaramente può essere sia per forte eccitamente, che per scarsa attività sessuale. E qui mi è tornato alla mente che Annabelle Bronstein vuole un uomo anche e soprattutto per non dover mai rimanere in astinenza sessuale. La cosa che mi ha sconvolto, e chè quando all'università il mio professore di Urologia ci parlò della polluzione notturna, oltre a tradire un sorrisetto stupido, tutti nell'aula pensammo che in realtà queste cose non sarebbero mai davvero accadute a nessuno. Da qui, a succedere a me però, be la cosa mi sconvolge e non poco. E ovviamente, questo evento, che non è assolutamente isolato in questo periodo mi fa immediatamente fare autocritica. Ma insomma è possibile che a venticinque anni una persona debba fare quasi a botte per fare del sesso? Credetemi non esagero. Oramai ce lo si deve strattonare un uomo. Bisogna fare la corsa ad ostacoli per strappare a qualcuno un appuntamento, figuriamoci per portarselo a letto. E così mi lavo, e ritorno a letto, ma prima di addormentarmi mi viene in mente un'altra cosa: per quanto tempo tutto ciò deve andare a vanti? Mi spiego. Prima o poi finirà questo periodo che non sai su quale muro andare a sbattare? Il periodo in cui parli, parli e parli e comuque nessuno ti fila? Il periodo in cui tutti si fidanzano, tutti hanno un uomo o delle storielle e tu sei lì che annaspi per cercare di rimanere semplicemente a galla? Insomma. I trenta sono dietro l'angolo. E per Annabelle Bronstein i trenta sono la soglia. Ovvero per i miei trent'anni mi sono imposto che devo essere sistemato. E ovviamente intendo avere un uomo, un lavoro e soprattutto una bella casa da dividere con lui. Ecco al momento il lavoro cè, la casa è bella ma la divido con Miss Cheriè, per cui, devo ammettere che di cose ne dovranno ancora accadere. Però mi consolo: per lo meno il mio sistema neurovascolare e anche quello endocrino funzionano bene. Che culo!

mercoledì 29 aprile 2009

Auguri Sushi.

Metti che una sera una persona speciale compia gli anni. E metti che quella stessa persona ti apra la porta e ti introduca i suoi amici e le sue amiche. E metti che ti diverti un mondo. Ecco lunedì sera Annabelle per una volta a smesso i panni di Annabelle ed è stato semplicemente se stesso. E si è divertito un mondo. Certo, il compromesso della serata era però finire una bottiglia di vino. Ognuno di noi ne aveva una. Così tutto subito si è acceso. Ti trovi allora a parlare di amore, di lavoro, di situazioni divertenti e di tutto quello che la vita ti da e ti toglie ogni giorno. E lo fai semplicemente. In maniera carina. E non importa se qualcuno si ubriaca, qualcuno deve scappare perchè il giorno dopo lavora oppure qualcun'altro ancora si assopisce sul divano. (Quello ero io ovviamente). E così sei sicuro che adesso conosci una piccola parte in più di quella persona. E poco importa se fuori diluvia. Ti diverti, con poco, anche guardando il riassunto di Grande Fratello. E così, quando alla fine sale l'alcool e tu sorridi solamente, perchè sei molto ubriaco, ma sei obiettivamente felice, ti rendi conto di quanto siano importanti le piccole cose. E non ti scoccia se alla fine della serata riprendi l'ombrello e ti perdi per il centro, inonandoto di acqua, ma alle 4 di notte deserto. Saluti la Du Barry a Piazza del Popolo e giri per tornare a casa. E non cè nessuno. Nessuno. Solo il rumore della pioggia. Neanche una macchina che circola. Nessuno. E nonostante l'alcool che circola ancora caldo nelle vene, il sorriso che ancora non si spegne sul tuo volto e il rumore della pioggia che riempi tutto intorno, tu sei felice. Tanti auguri Sushi.

domenica 26 aprile 2009

Bye bye Mr. Big!



L'emivita di un'inciucio gay, in teoria, ha la durata di un rutto. Premesso questo, se un'inciucio si protrae per più tempo, come due anni quasi, una persona comincia a credere che probabilmente ci possa essere qualcosa di più. Certo non sono 2 bacetti sulla bocca che mi hanno fatto dare credito a questa possibilità, è stato più che altro il modo in cui il lui in questione, ovvero Mr. Big, si è sempre approcciato in maniera molto spiritosa, scherzando e sottolineando il suo interesse per me. Però questa settimana, dopo una doppietta di sole da parte dello stesso di cui sopra, mi ero ripromesso di non considerarlo. Andiamo sono pur sempre Annabelle Bronstein. Ma ancor prima sono una grande stronza. Per cui ieri sera, appena arrivato ad Amigdala mi sono messo subito alla ricerca di Big, perchè l'ho sapevo che lui c'era. E infatti, quando il mio stato etilico era ha un ottimo livello lui è comparso. Di fronte a me. L'ho salutato. E sorridendo, gli ho spiattellato là tutto il mio risentimento per il suo comportamento. Lui, sorridendo più di me, ha fatto solo spallucce e ammesso le sue colpe. Ma non gliene fregata una ceppa leppa. Ma come cazzarola funziona? Io non gli ho dato modo di capire il mio dispiacere. Eh si. Sono rimasto malissimo. Per cui. Se non può essere tuo, per lo meno devi dargli modo di odiarti il più che puoi. E così, inaspettatamente mi sono ritrovato a flirtare, sta volta seriamente, con il suo migliore amico l'orcomaleFICO. L'ho salutato, l'ho abbracciato, l'ho mezzo sbaciucchiato e l'ho fatto ridere. Ma lui quasi subito mi ha messo al posto mio, comunicandomi di essersi lasciato dal suo boy da meno di un ora, di averlo picchiato e di essere molto nervoso, e che quella era una serata NO. Bene. Ti potevi stare a casa se era una serata no. Io non capisco, ma questa generazione quasi 30, appena passati si credono davvero di essere chissà chi. Voglio dire. Non è che perchè ho qualche anno di meno si presupponga che io sia stupido, oppure incapace di portare avanti una storia. Sono solo nato dopo. Tutto qua. Mi pare che il resto riesco a farlo più che bene. No? Ovviamente compreso che l'orcomaleFICO non era in vena io ho alzato le mani, bandiera bianca, vengo in pace. Gli ho semplicemente fatto sapere tutto il mio dispiacere per la sua condizione, ma anche la mia speranza per un che di positivo, suggellato con un mio ballettino di gioia. Poi non gli ho rotto più le palle, soprattutto perchè si è materializzato anche il suo ex, e naturalmente lui ha DOVUTO raggiungerlo per chiarire. E qui che Annabelle Bronstein si tira indietro. Per cui ammessa la sconfitta, per dimenticare la scottatura di Mr. Big mi sono buttato nell'alcool. E negli amici. Quelli ci sono sempre. Così tra uno spettegolamento, un sorriso, e un ballettino pop sul dancefloor la serata è andata avanti. Strani baci, e foto che spero abbiano la decenza di non taggare su faccialibro la serata è andata via via a terminare. Ma un momento, la mia Du Barry aveva un importante date con il suo uomo di altri tempi. E infatti, ribbeccato fuori con gli altri mi ha raccontato del disinteresse dimostratogli dal tipo, che ha preferito passare la serata con le sue amiche. Ecco qua. Ma che cosa abbiamo noi? Che cosè che non va in noi? Siamo alle solite. Io gli ho offerto la mia spalla, il mio conforto e infine tutta la mia idiotaggine. Così ci siamo messi a fare le coglione e ridere, perchè a volte BISOGNA solo riderci su.

sabato 25 aprile 2009

Questa sera Amigdala!

Nuova location questa sera per Amigdala presso il Rising Love di via delle Conce 14, a due passi dalla metro B Piramide. La serata sarà piena zeppa. Si parte dalle 21 con cinema e teatro, ovvero Anno Domini Et Nunc, seguito dal live di Amikristie and the Bad Sisters, per terminare ovviamente con il dj set di Phonola e D Anger dalle 23.30. Mamma che seratoonnneeeeee!!! Non vedo l'ora. L'entrata costa 6 euro con tessera, 8 euro senza. Io, ovviamente, ci sarò. E non vedo l'ora di scatenarmi. E se non ci venite....bè fattacci vostri ;)

Muuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!

Il venerdì, mi spiace proprio per voi, ma è Mucca. Lo so, sarò scontato, sarò ripetitivo, sarò una cogliona, sarò quello che vi pare. Ma prima di tutto sono Annabelle Bronstein. E Annabelle Bronstein adora Muccassassina. Anche perchè sa che incontrerà la Polpetta. E anche stavolta è stato così. Beccato sul dancefloor del secondo piano: il caso ha voluto che fossimo culo a culo a ballarcela. Io avrei voluto voltarmi, abbracciarlo, baciarlo e dirgli quanto mi piace. Invece nulla. Non l'ho fatto. Io e la Du Barry però ci siamo davvero scatenati. Siamo diventate le regine del dancefloor. Senza dubbio alcuno. E ieri sera Mucca era pieno zeppo di boni. Ma davvero pieno. Io ero quasi senza parole, credetemi. Ovunque ti giravi c'era un'esplosione ormonale di toroni palestrati e seminudi. Ma il mio sguardo era tutto per lui. La mia Polpetta. Mi ha sorriso. Mi ha salutato. Anche lui ha dato il suo contributo alla serata dimenandosi alla grande. A un certo punto si è girato verso di me, ha sorriso intesamente e salutato. Io ero un attimo interdetto. A parte l'alcool che circolava libero nel mio sangue, ma mi aveva già salutato, o sbaglio? Non sbagliavo affatto. Ce l'aveva con uno dietro di me. Bene. Complimentoni. Ma io e la Du Barry eravamo indiavolate ieri sera. E ne ha pagato i danni l'Iraggiungibile. L'Irraggiungibile è un ragazzo proprio carino, che però ha un piccolo problemino. Lui te la fa credere. Magari si lascia andare a carezzine, inviti e batuttine fraintendibili. In realtà a lui non gliene frega un ceppa di te. E se lo fa, è solo per essere carino. Il suo scopo su questa terra è quello di fartelo odorare. Solo questo. Nulla di più. E l'Irraggiungibile, credetemi, lo sa fare benissimo. Che povere cretine siamo noi. Comunque la Du Barry non gli ha di certo risparmiato un chiaro sproloquio. E io quoto. Ma quoto alla stragrande. Mammamiaaaa quante qqqqqqqqqq!!!!Auhahuauauhuah. Ieri sera poi c'erano anche Lamento e la Cessa, amici di vecchia data dell'università. Ovviamente entrambi hanno rimorchiato, visto che non vivono a Roma. Io a bocca asciutta. Ma io sono innamorato. Si vabbè, questa me la potevo risparmiare. Comunque dopo circa un'ora sperso a Mucca, mi sono ricongiunto con la Du Barry e siamo usciti. E lì è cominciata la consueta riflessione sulla nostra esistenza. Su quanto ci sentiamo non adatti. Su quanto in fin dei conti vogliamo solo essere normali. E come normali intendo essere accettati, essere considerati. Dividere le nostre vite con qualcun'altro, che ti stimi. Che ti ami. E che te lo dimostri. Lo so. Sto scadendo nell'adolescenziale. Me ne rendo conto. Ma che senso ha? Che senso ha barcamenarsi in 3000 attività, nel lavoro, nella vita di tutti i giorni che ti mette davanti anche degli ostacoli se li devi superare da solo. Probabilmente stiamo solo crescendo. Stiamo solo cercando noi stessi. Stiamo diventando uomini. O forse lo siamo già. E dobbiamo semplicemente capirlo. Non lo so. Io sono tornato a casa quando ormai mancava un quarto alle sette, e nel mio lettino l'ultimo pensiero è stato per quel ragazzo di Monte Verde, che ce l'ha con me, e che non riesce ad andare oltre. Ma in fin dei conti, sti cazzi, mi addormento e buona notte, domani sarò di nuovo Annabelle Bronstein!

Le ragazze sono tornate!

Vi siete mai chiesti qual è il passatempo preferito dagli omosessuali che vivono in una grande città? Spettegolare. E bere. Bere e spettegolare. Ok, forse per tutti non sarà così. C’è chi ama leggere un libro, chi salvare le balene con Greenpeace, chi andare in un museo. Di certo tutti gli omosessuali non sono uguali. Però un cospicuo numero di ragazzi preferisce incontrarsi per bere e sparlare. L'appuntamento era definito per le 19 da Primo. Ovviamente, sono arrivato alle 19:05 con le mie solite movenze pop e il mio Ipod pieno zeppo di sgualdrinelle. Su Corso Vittorio Emanuele da un lato io, e dall'altro Sushi ci siamo salutati da lontano mentre aspettavo che il semaforo diventasse verde, e Sushi dall'altro lato mi urlava che aveva fatto una cazzata. Io naturalmente non riuscivo a sentire nulla, così ci siamo ragguagliati immediatamente. Sushi mi ha raccontato il dramma che lo strugge in questi giorni, una relazione chiusa. E chi meglio di me può capirlo? Io chiudo solo relazioni. E così, un pò per gioco, un pò per seri disturbi della personalità ci siamo lasciati trasportare dalle SMO. Ovvero le Strane Manie Omossessuali. In definitiva queste sono tutte quelle manie che ti prendono, e se anche sei pienamente d'accordo con te stesso che sono manie, cazzate, le fai comunque. Io ho dato il mio contributo giornaliero alle SMO chiamando per ben tre volte il 190 di Vodafone per chiedere se c'erano problemi di ricezione sul mio numero. Ovviamente Giovanni del Custmer Care mi ha rassicurato, non avevo alcun problema di ricezione. Questo voleva dire solamente che Mr. Big non mi stava assolutamente chiamando. Bene. Anche Sushi non si è assolutamente sottratto. Dopo dieci giorni di assoluto silenzio con il suo ex gli aveva mandato un MMS. Poi ha chiamato il 190 per controllare che la ricezione degli sms e mms fosse nella norma. Ovviamente anche lui non aveva alcun problema col tel. E' probabile allora che l'unico problema ce l'abbiamo NOI. Ma questo mi sembra più che noto oramai. Voglio dire, uno che ha bisogno di chiamarsi Annabelle Bronstein e di mettere nero su bianco le sue relazioni su un blog, beh ecco, qualche problema di certo lo deve avere. Ma in fondo siamo solo dei giovani ragazzi che hanno bisogno di essere amati e coccolati. E arriva anche la Du Barry a deliziarci della sua presenza. Fresca fresca di un incontro con un ragazzo molto interessante, pieno di interessi e soprattutto fottutamente carino. Facebook conferma. Così anche lui ha messaggiato col suo flirt e ci siamo trovati tutti e tre sullo stesso piano. Tutti e tre in attesa di una risposta. Risposta che è arrivata a tutti escluso me. Ovviamente. Ma vabbè questi sono dettagli. E i dettagli si sa, non interessano a nessuno… Ok, non è vero. Perchè poi siamo passati a parlare di altri dettagli. A spettegolare. E noi adoriamo spettegolare. Così tra una chiacchiera, una malignità, una sigaretta e del vino bianco si sono fatte le 21 passate. E abbiamo anche steso il piano di attacco per la serata. Ovvero Mucca. E tutto quello che comporta: trucco, parrucco, alcool nelle vene e voglia di relazionarsi. In tutti i sensi, miei cari. Perchè le ragazze sono tornate!

martedì 21 aprile 2009

Tutti, ma proprio tutti al coming out!



La vita è davvero strana. Ci sono giorni, in cui vaghi per la città alla ricerca di quei ragazzi carini che ti fanno battere il cuore. E ci sono certi giorni, in cui tutti quei ragazzi carini si danno stranamente appuntamento al Coming Out. E così se domenica sera io ero ancora sotto un treno per aver visto la Polpetta che se la spassava al mucca, appena giunto in via San Giovanni in Laterano non ho potuto fare a meno di vederlo, con un nuovo hairdo davanti il coming. Ovviamente non ero solo, al mio fianco la Du Barry e Guy. Eravamo stati prima da Crudo, e poi ancora brilli abbiamo preso d'assalto il Colosseo. Ma l'assalto sarebbe dovuto ancora arrivare. Eh si. Comunque io ho subito deciso di prendere dell'alcool, e tentare un fantomatico approccio. La Polpetta era lì, che ovviamente recitava la parte di quello che non mi aveva visto e faceva finta di fare una telefonata. Io già volevo votarlo ai Razzie Award come peggior attore non protagonista. Il migliore ero io, ovviamente. Perchè se è vero che sono Annabelle Bronstein, e altresì vero che sono uno stronzo di natura. Per cui, ho assolutamente fatto finta di nulla, e forse molto meglio di lui. Poi si è spostato, quando ha visto che io, e le mia armata con movenze pop e gridolini eravamo più vicini di quanto egli poteva prevedere. Io non mi sono mosso. Mi sono spostato solo all'arrivo de La Rouge e di Ciùciù. Avevamo tutti i piccanti dettagli del venerdì sera da chiarire. Quindi lascio Guy e la Du Barry allo scalino del coming e raggiungo gli altri in mezzo alla strada. La Polpetta mi nota, sorride e sussura un ciao, io disegno cuori nell'aria manco fossi un orsetto del cuore. Poi comincio il mio dettagliato racconto a La Rouge. Ma non finisce. Arriva il Prof. Il Prof. mi sorprende alle spalle, con altre vecchie conoscenze, io sorrido, saluto, annuisco, mi allontano momentaneamente da La Rouge e Ciuciù e mi perdo in inutili smancerie. Poi il Prof. mi ricomunica che secondo lui sono più bono del solito, e che me ne farebbe di ben donde proprio lì. Io non rispondo. Penso solo che il suo tempo è andato, e mentre fiero e soddisfatto di me accenno quasi una delle mie danze della felicità, un gigantesco iceberg, di proporzioni sconfinate all'occhio umano, si abbatte su di me: "ICEBERG, DRITTO DAVANTI A NOI! Punta la barra a tribordo, VIRA VIRA VELOCEEEEE" E intorno a me, "INDIETRO TUTTTAAAAA" Uno sciame impazzito di vocine "TUTTA LA BARRA!" "ASPETTATE...ASPETTATE....ASPETTATE....Adesso attivare il motore dimensioneeeeEEEEEEEE!!!!!". "Sbrigatevi non cè tempooooo.... Attuare inversione di marciaaaaaaaa". La Polpetta è davanti al Prof... "SI SCHIANTERAAAAAAAAAAAA'''''''!!!!!!" Lo avvicina, lo saluta. "CRISTOOOOOOOO SANTOOOOOOOOOOOO". Si baciano. E poi, bacia me. "Tutto a bà bordo". (Sulle guance ovviamente). Io barcollo, lui si allontana, dopo quello scontro diretto non riesco a capire se quello che ho visto era frutto di un incubo oppure della pura e nuda realtà. Lentamente l'ossigeno ritorna al cervello, cerco di guardarmi intorno, di stimare i danni. Sembra tutto ok. Ma non posso rimanermene nella mia assoluta cecità. Devo sapere. E domando: "Prof. come fai a conoscere quel tipo?" Dico senza mezzi termini. E lui: "Sai sto ragazzetto è di..." Ma io lo interrompo, "La storia la conosco. Dimmi la verità, ci hai scopato?". Lui sorride. Quel sorrisino basterdello che io non sopporto. E dice di no, secco. Io rimango con una mimica interrogativa, perchè non sono soddisfatto, e lui sentenzia: "No, non abbiamo fatto nulla!". Bene. Ora va un pò meglio. Poter pensare che il Prof. e la Polpetta abbiano potuto far cose, be mi avrebbe spinto nell'immediato a buttarmi nei vecchi spogliatoi del Colosseo che danno sul coming. Ritorno da la Rouge e Ciuciù e raccontato lo scontro con l'Iceberg riprendiamo le fila del discorso mucca venerdì 17, e decidiamo di fare quattro passi, ma subito mi incontro con uno dei Bravi. Il Bravo, è detto così perchè vive a Roma, e secondo lui a Roma splende sempre il sole, ci sono le margherite, e tutti vanno d'amore e d'accordo. Secondo il Bravo a Roma non esistono omofobi, lesbiche, persone che non sanno abbinare colori e persone orrende in generale. Secondo il Bravo, a Roma i gay sono tutti dolci dolci, e carini carini. I gay sono tutti simpa simpa, pronti per andare insieme a divertirsi. Insomma una melassa diabetica, che va in completa antitesi con il suo aspetto fisico. Che è sopra la norma. Ovviamente il Bravo è bonissimo. E il Bravo è anche poco, perchè lui in realtà è BRAVISSIMO. Dopo aver blableggiato del più e del meno io lo saluto e gli auguro una felice serata, sottolineando la parola felice, così lui è più contento. Comunque. Ritrovo Guy e La Du Barry che non sono stati molestati da nessuno, stranamente, e ricongiungiamo il gruppo perchè arrivano anche Little Miss Sunchine e co. Guy e la Du Barry vanno via, quasi subito purtroppo. Io ancora tramortito dai troppi, inaspettati e scopiettanti incontri della serata decido di trovare pace e tranquillità nell'alcool. Diciamo ricongiungermi al mio io. E decido di andare al MyBar. E qui signori e soprattutto signore ho capito che quella sarebbe stata una serata da non dimenticare. Davanti a me, non so come, si materializza Mr. Big. Con lui il suo amico, l'orcomaleFICO. Io sono stravolto. L'ultima volta l'orcomaleFICO mi ha ficcato la lingua in bocca. E io, ovviamente ci sono stato, visto che tanto brutto non è, e che non posso aspettare che il tempo passi e io invecchi senza che nessuno mi metta solo la lingua in bocca e basta. Ma prima di essere Annabelle Bronstein, io ero una stronza maledetta. E quella stronza maledetta era lì. Saluto Big, lo sbaciucchio e comincio ad insultarlo per la sua latitanza della settimana appena trascorsa. Gli chiedo se capisce ancora l'italiano e gli ricordo che ha il mio numero di telefono in rubrica. E che grazie al cielo, sono anche l'unica persona che si chiama Annabelle Bronstein. Gli ricordo che odio che le persone mi dicano di si per un aperitivo e poi non mi facciano sapere più nulla. Lui. Rinnova il suo invito per il weekend e assicura che questa volta non mancherà. Io potrei dimenarmi lì in danze scatenate. Ma evito, perchè cè davvero una marea di gente. Lui mi fa sorseggiare il suo amaro, come se non fossi abbastanza ubriaco, l'orcomaleFICO mi tocca il culo e io mi sento quasi il più desiderato della serata. Anche se Big è sfuggente, e parlare con lui diventa sempre un'impresa. L'orcomaleFICO intanto mi dice che sono un cacacazzi, e io nella mia totale acidità gli dico che se così fosse egli sarebbe davvero contento di cacarmiilcazzo. Non so se mi spiego. Lui ride, e mi da del bastardo, e dice anche che nessuno gli aveva risposto mai così a tono, io gli dico che in realtà dimostra trentasette anni, e lui mi ripoggia la mano sul culo. INTERESSANTE penso io, e penso anche alla miriade di corna del suo ragazzo. Ma penso anche che ho vinto. Bene. Big finalmente riappare manco fosse Katy Perry sobria, e mi si avvicina, mi fa le carezzine e mi abbraccia dicendomi che sono bello e che la devo smettere di essere logorroico. MA SE NON GLI HO DETTO ANCORA NULLA? Decido, allora, con astuzia di abbandonare il campo, di ricordargli di farsi sentire e fuggire da quel posto che si era tramutato per una sera il luogo più frequentato di Roma. Decido di sorridere, sculettare e ricredermela come non mai almeno fino alla macchina, o al massimo all'ultimo angolo visibile. Stanco, esausto e contrariato ripenso a tutte le facce della serata. Ma la ciliegina arriva sul mio telefono sotto forma di sms, dove vengo paragonato al vino, e che più invecchio e più so bono. E si trattava del Prof. e della sua imbarazzante voglia di volerne ancora da me. Io, Annabelle Bronstein decido dunque, di far finta di nulla e di tenere tutto per me. O al massimo, di condividerlo con pochi, cari ed intimi amici ;))))

sabato 18 aprile 2009

Venerdì 17, è sempre venerdì 17!


La mia serata ieri sera è cominciata con un guizzo di pericolo, quando uno sconosciuto, mi ha quasi messo sotto con la macchina. "Ma vabbè" ho pensato, "è venerdì 17". E infatti me ne sono accorto man mano che raggiungevo la Du Barry in quel di Giulio Agricola. Sono arrivato all'una e la Du Barry ci ha messo giusto giusto diciassette minuti a scendere. Abbiamo ripreso la metro e siamo andati ad Arco di Travertino. Siamo stati circa mezz'ora ad aspettare un cazzo di autobus al capolinea sbagliato. Ma la Du Barry era straconvinta. Oltre a noi un gruppo di pusher boni in una macchina, e un ragazzo che ho deciso di chiamare il RAGAZZO DI TORPIGNATTARA che prima ci ha chiesto se da lì partiva l'N17, poi dopo mezz'ora si è ricordato che in realtà l'N17 aveva cambiato il capolinea, ed ora partiva da Colli Albani. Certo che sulla pensilina cera scritto chiaramente che l'N17 partiva da Colli Albani. Insomma il 17 ha fatto banco. Venerdì 17, N17...17 i minuti. Qualcosa non stava andando per il verso giusto. La Burina poi mi mandava sms descrittivi e dettagliati sulla Polpetta che si dimenava in pista. Insomma manco fossi Gossip Girl. Finalmente alle 2:30 passate varchiamo la porta di Mucca. Io e La Du Barry abbiamo subito raggiunto il secondo piano. Il nostro piano preferito. Ma da subito io mi sarei fracassato il fegato a morsi. Davanti a me si stava consumando il solito dramma. La Polpetta era lì che se la sbaciava con uno ORRIDO. Disgustoso. Ovviamente. Si sa. E' venerdì 17. E mi ha anche visto. Io ho fatto come al solito il vago, anzi sono andato dritto dritto verso il guardaroba. Che palle. Che palle. La Du Barry intanto mi teneva d'occhio la situazione mentre io ignoravo il tutto. Ho deciso, quasi immediatamente, che dovevo riempirmi di alcool. SI. Solo alcool. E lì dopo essermi scolato il solito invisibile alla fragola, che ha preso i conottati di Gasolio puro, io mi sono reso conto di dov'ero. Un dancefloor pieno di ballerini noti e semi noti, ex Amici (quelli non mancano mai), e anche volti che a noi che "frequentiamo" i salotti buoni del web come gayromeo non erano certo indifferenti. No. E infatti davanti a me si dimenava proprio il mio ultimo pensiero indecente di gayromeo. Dal vivo ovviamente mi ha fatto tutto un'altro effetto, anche se ecco, credo che mi abbia abbastanza strizzato gli ormoni. Al punto giusto anche. Ma anche l'alcool stava facendo il suo effetto. E infatti io ho cominciato a sentire un caldo devastante, un diminuito senso dell'equilibrio e della stabilità motoria e una stramaledetta voglia di pomiciare con chiunque. In realtà però un mega torone ha deciso di pomiciare col mio culo. E' così è stato per una buona mezz'ora. E credetemi, non è uno scherzo. Quando sono tornato nella realtà, o almeno quella che a me sembrava esserlo, mi sono ricordato che al polso avevo un simpatico passpartout per il privè. Detto, fatto. Sono salito ai piani alti. E lì, mi sono perso in una marea di boni. Una marea. E poi i solito noti e meno noti, la gente di faccialibro, quella di myspace, di gaydar, di gayromeo. Da impazzire. Eluso il fotografo me ne sono tornato dalla Du Barry e La Burina. Ci siamo finalmente scatenati in quelle danze pazzesche, con movenze pop e gridolini. Anche se abbiamo deciso di spostarci nel piano terra per dedicarci a quello che amiamo chiamare il momento del carnevale gay. Quel momento della serata in cui al piano terra di mucca partono in sequenza la Cuccarini, la Carrà, le sigle dei cartoni animati e via di seguito, facendo uscire la checca che è in te. Adoriamo fare le cialtrone sulle hit degli anni '80. E' così anche ieri sera, anche di venerdì 17 noi non abbiamo potuto esimerci, e gli abbiamo dato fino allo sfinimento. Fino allo stordimento cerebrale. Fino all'atrofia muscolare. Fino alle cinque e mezza. Ora in cui, deciso che aveva fatto anche abbastanza, ricomposte le membra distrutte, siamo usciti da lì. E ci siamo fati prendere dallo sconforto del 17. Io ovviamente, per la Polpetta. Assaporata e passata via e mai più riconquistata, e la Du Barry con una malinconoia inaspettata. Insomma da Largo Preneste ce ne siamo andati a piedi nella notta romana, nella notta più sfigata, e siamo arrivati fino ad Arco di Travertino, parlando, sbroccando e piangendocela anche un pò. Stravolti, sbroccando e volendo a denti stretti non dover ammettere di essere un pò stufi. Arrivati alla metro le nostre strade si sono divise, la Du Barry direzione Anagnina, io Battistini, al di là del fiume. Ci siamo salutati e ipodizzati al volo. Così come nulla fosse stato ci siamo persi, nelle facce delle persone comuni che andavano a lavoro, un sabato qualunque.

mercoledì 15 aprile 2009

Le figure di merda di Annabelle Bronstein: Il lattaio di Primavalle

Gennaio 2009

Dopo una terrificante notte di lavoro, ho di fretta raggiunto piazza Capacelatro e con le Spice nelle orecchie mi sono messo ad aspettare uno degli autobus direzione Battistini. Davanti i miei occhi però, proprio di fronte a me posteggia un camioncino frigorifero e ne esce un lattaio degno di nota. Alto, spalle larghe, carnagione scura, mani grandi e bel viso. Io non posso fare a meno di fissarlo. Andiamo, è bonissimo. Chiunque l'avrebbe fissato. Lui apre il portellone, sale, avvicina due cassette, scende e le trasporta al vicinissimo mini-market. Io mi perdo nella sua prestanza fisica. Mi perdo nel suo sguardo, maschio ma anche infinitamente dolce. Lui esce dal mini-market e mi nota, fissandomi. Io ho l'oppurtunità di vedere che non porta alcuna fede al dito. Vorrei quasi esultare con uno dei mie balletti vittoria ma evito visto che alla fermata siamo circa in venti persone. Lui risale sul furgoncino tira via altre due cassette e le porta di nuovo nel mini-market. Io oramai sono in assoluta crisi mistica. Nonostante ci siano 6 gradi e il freddo sia tagliante, comincio ad avvamparmi tutto. Ma non è nulla rispetto a quello che mi succederà in seguito. Lui esce dal mini-market, e mi fissa ancora più insistentemente. Io non distolgo lo sguardo. Andiamo, potrebbe anche essere interessato a me. E io ho sempre sognato fare sesso tra casse di latte in un camioncino. Ma il dramma si consuma, così, con poche parole, chiare, semplici e dirette. Il lattaio di Primavalle, con tutta la sua romanità esordisce parlandomi a meno di mezzo metro mentre chiude il portellone: "Ma te poi, che c'avrai mai da guardà?". Ovviamente l'evidente eterosessuale incazzaso e attaccabrighe ce l'aveva con me. E mi guardava. Io sarei voluto sprofondare milioni e milioni di km sotto terra. Intorno a me circa 87 occhi che mi fissano, e io oramai paonazzo e colorito in volto che cerco di formulare un pensiero plausibile e credibile nel giro di tre secondi netti. Con assoluta tranquillità estraggo l'auricolare sinistro con la mano ed esordisco facendo il vago, "Scusa dici a me?". Ma non tengo conto che lui, le sue grandi mani e le sue spalle larghe sono incazzose, soprattutto alle 7:32 del mattino. "Dicevo, che c'avrai mai da gurdà???". Eccolo lì. Un esemplare di maschio adulto, bono, abbastanza alterato davanti a me che vuole una risposta plausibile. Alle sette e mezza del mattino. Ma quando cazzo arriva s'autobus. Maledetta Atac. Decido di essere ancora più vago, ed esordisco, credendoci: "No scusa. E che vedendonti mi sono ricordato che a casa non ho più latte, ed ecco mi chiedevo se potevo acquistarne una busta da te...visto che sei qui!". Sono molto soddisfatto della mia risposta. E poi immaginate se fosse possibile comprare realmente il latte per strada direttamente dal lattaio. Pazzesco. Ma torniamo a lui. Evidentemente meno vago e pacifico di me. "Il latte te lo devi comprà al negozio". Si gira, e risale sul suo camioncino. Io resto lì, faccio spallucce e rinserisco l'auricolare. Intorno a me, il mutismo dilaga. Eppure, io avrei detto che era gay.

martedì 14 aprile 2009

sessosenzAMOREsenzasesso???

Questa mattina sono tornato a casa con una strana, esuberante, voglia di fare all'amore. Ok. Diciamo, sesso. E' più coerente. Per questo dopo essere rientrato dopo una faticosa notte di lavoro,(e no, non batto sulla Togliatti); ho acceso il mio pc. Adesso. Le cose sono due. Non bisogna tirarsela troppo, nè tanto meno pretendere troppo. Il tempo è poco, e la voglia è tanta. Così, mi sono perso nel mondo delle relazioni pericolose, e in meno di mezz'ora ho organizzato un mega incontro, con ben due stalloni romani. Sui quaranta. Dicono loro, in realtà secondo me ne hanno almeno cinque o sei di più. Ma oramai la mattinata è porca, per cui mi butto a capofitto in questo menagé mattutino. Prima di essere Annabelle Brostein, e dopo essere Joey Potter, credo di essere la reincarnazione di Cicciolina. E sesso fu. Un gran sesso. Del sesso porco. Del sesso sgrunt. Del sesso che quando lo fai, pensi: "Ammazza che gran sesso!". Del sesso talmente grandioso, che pensi che magari ci mancano solo la panna con le fragole. Del sesso che mentre lo facevo e mi sbirciavo dallo specchio del bagno, pensavo SMS, SE MAMMA SAPESSE...!!! Del sesso talmente top, che ho cominciato a pensare e a mettere in paragone tutti i miei momenti Top che in me si è insinuato un pensiero. Ovvero stilare una top5 dei migliori momenti di sesso avuti. Ovvero, al quinto posto il Prof., che all'inizio non mi entusiasmava, ma poi ha cominciato a capire come prendermi. Lui poco più che trentenne. Al quarto posto il Sindacalista. Un uomo del nord, che ha saputo intrigarmi tanto a cena con i suoi discorsi, prima, quanto a letto, dopo. Mi ha letteralmente mangiato. Trentacinque. Al terzo posto posto Limone. Lo studente fuoricorso. Di trentasetteanni. Però ragazzi, che uomo. Prima abbiamo trombato e poi ci siamo abbuffati di kebab. E chi meglio di lui. Al secondo posto il mio EX. Aprirò a breve il capito sugli Ex. Lui ci stava dentro tutto. In tutti i sensi. ;) Trentacinquenne. E poi vabbè al primo ci metto la Polpetta. Per ovvie ragioni. Di cuore. Di Polpette ce ne sono, ma solo la mia ci ha saputo fare davvero. Anche se la strombazzata odierna potrebbe tranquillamente arrivare alla seconda posizione e far scendere tutti giù di una. Insomma. Ma comè che nel sesso le cose funzionano al contrario? Comè possibile che due "quarantenni" spingono molto di più di tutta sta gioventù? La cosa non mi quadra molto. E tutt'ora sono stranito all'idea di aver fatto del gran sesso con due che hanno tipo dieci anni meno di mia madre. La cosa un pò mi da fastidio. Andiamo, uno giovane, carino, intelligente, con della verve signori, come me, si deve accontentare di sesso con dei più che quarantenni? Certo è che sarebbe bello avere uno come la Polpetta e tutta la fantasia di uno dei due di stamattina. Eppure non mi torna ancora. Cosè adesso dobbiamo accontentarci di fare sesso, con il primo quarantenne che ci capita sotto mano solo perchè dobbiamo giustificare una loro presunta maestria ed esperienza nell'atto in quanto tale? No. Non capisco. Decido ancora di prendere in esame il motivo secondo il quale le mie relazioni passate sono finite. Il motivo non era di certo il sesso. Anzi. I motivi sono sempre stati riconducibili a problemi di comunicazione, problemi nell'incasellare le diverse aspettative, e necessità. Adoro la parola incasellare. Fosse per me incasellerei qualsiasi cosa. Comunque. Il problema non è stato mai un problema solo ed esclusivamente sessuale. MMmmm. Non lo so. Più mi addentro in questi pensieri, e più mi rendo conto che magari, chi più, chi meno, tutti siamo capaci a fare del sesso se non eccellente, per lo meno interessante. Invece in pochi riusciamo a portare avanti delle relazioni che vadano a rendere soddisfacente solo ed esclusivamente la nostra materia grigia. Insomma, per fare del sesso siamo anche disposti a farlo con dei non più giovani, trovando anche la scusa che l'esperienza paga sempre, quando però si deve mettere in discussione qualcosa di più personale come il cuore, o NOI STESSI, bè nessuno vuole scendere a compromessi. Nessuno vuole chiudere un occhio. No giammai. Sperando che si scriva così. No assolutamente no. Siamo tutti rigidi con i pensieri che il nostro cervello ci suggerisce siano essere modelli corretti, e quindi ai quali tendere. Io, quest'oggi ho deciso che distinguerò il sesso dal quel Vero Amore che noi tutti vogliamo, e necessitiamo di dire a noi stessi che quello che uno fa per appagare l'organo sessuale, non deve assolutamente confendersi con quello di cui noi abbiamo bisogno come ESSERI UMANI. Però oltre a lavorarci su, io non mi dimentico, che Louise, di Saint Louise, da New York è tornata a Saint Louise dal suo ex. E forse noi siamo tutti sempre un pò troppo ancorati a quello che è stato il nostro passato. Ovvio penserà qualcuno. Perchè sbagliando si impara. E allora? Allora siamo da capo a dodici, ovvero il cane che si morde la coda. Mmmm, io penso che se magari ci si vedesse tutti un pò dentro e riuscissimo ad essere anche un pò più sinceri con noi stessi, saremmo tutti d'accordo che fare sesso ci piace. A tutti. E farlo con uno che poi magari ti porta a cena, viene con te a fare compere, viene con te al cinema, ti dice che va tutto bene anche se non è vero e sorride, che ti compra i cioccolatini anche se sai e SA che non li puoi mangiare perchè se no ingrassi, ma li mangi lo stesso. Perchè te li ha dati lui. E lui è importante. E tu sei importante per lui. Basta, è così. Punto.

giovedì 9 aprile 2009

"Aho io so così, se c'ho ragione poi"


Ieri pomeriggio io e Guy ci siamo visti come al solito alla Galleria Sordi per una spedizione punitiva da Zara. Questa volta era una spedizione prettamente necessaria per creare un outfit. Ovviamente la missione è fallita visto che a Zara non ho trovato assolutamente una ceppa leppa. Un pò scazzati per quest'ennesimo flop io e Guy avevamo un'improvviso vuoto allo stomaco. Abbiamo cominciato a vagare per Via del Corso alla ricerca di un soddisfacente riempistomaco. Nulla. Non ci veniva in mente nulla, per cui un pò per sbaglio, un pò no, ci siamo ritrovati da Mc al Pantheon. Siamo entrati e dopo aver assistito a un sanguino litigio tra Sara, vendidtrice dei panini Mc abbastanza fumantina e Blondes, uno strano individuo forse un pò troppo ossigenato, è toccato a noi. Io ho chiesto un Mc Tost e un Mc Flurry agli Smarties. Lei, Sara, ha cominciato uno sproloquio su quanto lei avesse ragione nel litigio appena avvenuto. "Oh io so così, se c'ho ragione c'ho ragione, ce stanno due gatti a fa la fila tè devo aprì pure n'altra cassa...ma che stai alla GS???" No. Di certo. Però bella sei in un fast food, si presuppone che la mission della tua azienda sia quella di somministrare cibo nella maniera più svelta possibile. Ma che volete, lei è una che se ha ragione ha ragione. Io le rispondo con tutta la mia diplomazia, e le dico vagamente che certo è vero che non sempre il cliente ha ragione, ma purtroppo non bisogna mai sbroccare, perchè altrimenti si passa in un secondo dalla ragione al torto. La sua collega più anziana mi da ragione e annuisce, e la etichetta come una fumantina, e si va a fumare una sigaretta. Servizio di qualità, noto. E lei, continua: "No, a me nun me ne freca un cazzo. Se c'ho ragione, ho ragione". Bene ha capito chiaramente quello che le ho detto. Decido di sorridere. E ignorarla. Ma il mio sguardo finisce dietro di lei, allo scaldapanini, anzi ancora dietro. Dove cè un'interessante esemplare di essere umano, molto probabilmente omosessuale, che mi fissa da un pò. Guy dice che è sicuramente gay. Io non gli credo. Però gaurda. Per essere più sicuro mi guardo dietro per vedere chi cè dietro di me. Non cè nessuno. Lui continua a guardarci. Mi blocca solo il fatto che è un pò orientale. Credo tipo dell'Equador. Non lo so. Anzi più delle Filippine. Mi blocca il clichè delle misure. Però è carino. Mi riprometto di rimetterci piedi, e chiedere solo a lui un milkshake. Usciti di lì andiamo verso piazza Colonna, dove i nostri sguardi vengono travolti da carabinieri, giornalisti e boni di ogni genere. Purtroppo le nostre strade si dividono. Lui se ne va verso San Paolo mentre io dall'altra parte del fiume. Tra l'altro inciampo in Grillini e un suo giovanissimo assistente, e una miriade di turisti. Metto le cuffie e penso a Mr. Big. Non lo so, perchè. Anzi si lo so: ho amesso di dirvi che gli ho mandato un paio di msg su faccialibro per chiedergli di vederci, mi ha risposto alle 3 di notte e non si è mai fatto sentire di giorno. E io il suo numero non cè l'ho. Ma. Vabbè. me ne trono a piedi a casa, tanto in fin dei conti sono solo 4 passi. Si. A crederci!

mercoledì 8 aprile 2009

Una serata tranquilla.

Questa domenica sono stato praticamente tutto il giorno in giro. Innanzitutto sono andato a teatro con Guy a vedere Sotto Il Convento... Niente, uno spettaccolo divertente e molto intelligente che indaga su tutto quello che circonda il mondo gay senza escludere la politica. Mi sono spisciato sotto. Io e Guy siamo andati lì per vedere la nostra Du Barry, anche lui nel cast. Vabbè a parte tutti i bears presente a cui io avrei fatto una simpatica intervista ognuno, ci siamo troppo divertiti e la nostra Du Barry è stata ovviamente pazzesca. Dopo siamo andati a Piramide, con l'idea di farci un aperitivo, ma purtroppo Doppio Zero era pienissimo, per cui ci siamo buttati sul kebabbaro. ;) Vabbè dopo cena siamo tornati da me a casa e abbiamo deciso irrimediabilmente di andare al Coming Out. Al coming ci siamo imbattuti in una marea di bei ragazzoni che avevo un pò scordato esistere a Roma. Ma il dramma si è consumato immediatamente. Proprio davanti a me si è materializzato il Vuojer del 95. Ma ancora? E indovinate cosa ha fatto? Mi ha guardato. Mi ha fissato. Ero lì che parlavo con i miei amici e lui mi ha fissato tutto il tempo. Quando mi sono deciso ad allontarmi per parlarci, però è scomparso. Sono entrato al My Bar per fingere di andare al bagno, come faccio sempre, e non mi ha seguito. E mi sono imbattuto in Mr. Big. Ma questa sera che è???? Mr. Big mi ha sorriso, mi ha accarezzato, mi ha baciato, io gli ho detto che è uno stronzo, invece lui sorridendo mi ha fatto una carezzina. Vabbè. Prendo una coca cola, e ritorno alla mia missione con la freddezza di una spia russa. Spedisco Guy e la Du Barry a comprare sigarette e mi risiedo, ma nulla, il Voujer non si vede. Ma che cazzarola di fine ha fatto??? Decido di non rimanere fermo lì, soprattutto perchè intorno a me si materializzano strane lesbiche ubriache che mi fanno anche abbastanza paura, per cui mi alza, e lo ritrovo, è alla fine della strada e si guarda intorno, ovviamente! Mi fermo però perchè Guy e la Du Barry sono tornati. Il tempo di decidere il da farsi e il Voujer non cè più. E' scomparso. Facciamo un giretto ricognitivo, ma nulla. E' scomparso. Ripenso a Mr. Big e non trovo neanche più lui. In pochissimo il coming si è svuotato. Non cè più nessuno. Decidiamo di rimanere al cazzeggio un altro pò e poi finalmente ce ne andiamo a casa. Che forse è meglio!

Strane genti.


Il sabato pomeriggio girare per il centro di Roma è davvero difficoltoso. Via del Corso è invasa dai truzzi che riscendono da chissà quale paesino. Per questo motivo io e Miss Cherie evitiamo di uscire appunto per evitare il contatto con queste strane forme di vita. Ma contrariamente a questi plans e dopo due ore in casa in attesa di capire se le sinapsi di Little Miss Sunchine funzionavano o meno, e stufi di aspettare delle direttive su cosa fare questo pomeriggio, abbiamo preso la metro. Davanti la fermata metro di Spagna mi sono trovato a chiedere: "Scendiamo? Andiamo a Zara? Dai ti va...?". E Miss Cherie. "No, non mi va. No.... Dai si, ok, usciamo. Forza". Così scendiamo al volo dalla metro, e ci ritroviamo in mezzo a tutta quella marea di gente che volevamo assolutamente evitare. Andiamo da Muji dove Miss Cherie non riesce a concludere l'acquisto della sua maglietta cubica visto che la poste pay lo abbandona. Maledetta poste pay. Svoltiamo allora decidendo di andare da Zara. Tutti sanno che se vuoi rimorchiare, o almeno rifarti gli occhi devi andare da Zara il sabato pomeriggio. E infatti ci mancano giusto le bandiere arcobaleno. Ma mentre io e Miss Cherie passiamo in rassegna quasi tutta la collezione però dai camerini esce Mr. Big.

Postilla. Lo so. Lo so. Tutti gli omosessuali con il pallino della scrittura e che hanno un blog vivono quotidianamente il dissidio tra se stessi e Carrie Bradshaw. Ok. Lo so. Io questo problema non cè l'ho. O meglio. Io non sarò sicuramente Carrie, però so che lui è il mio Mr. Big. Queste cose le si sentono. O almeno, io me la sento così. Comunque io e Mr. Big ci siamo "corteggiati" con lo sguardo per un'estate intera, fino a che galeotto fu il Gloss e ci siamo parlati per la prima volta. Diciamo che parlati per la prima volta è anche un parolone, abbiamo usato entrambi la lingua, quello si. Da lì in poi è passato un inverno, un'estate e ancora un inverno, e ci siamo sempre incontrati e salutati normalmente, soprattutto perchè tipo un due mesi fa lui ha fatto spallucce e chiaramente ha ammesso di essere fidanzato da tantissimo tempo. Poi l'ho aggiunto su faccialibro, ma neanche questo è servito per eliminare le distanze. Comunque. Io non sono un tipo geloso. No vabbè questa è una stronzata. Scusate. Lui mi piace. Punto.

Mr. Big parla al telefono e va avanti indietro. Decido allora di farmi notare. Lui parla ancora al telefono e mi passa davanti, E NON MI VEDE. Mi giro vero Miss Cherie e gli comunico il mio ammutolimento. Lui mi ignora. Mi rigiro e raggiungo una camicia orrenda proprio vicino a lui che continua a parlare a quel fottuto telefono. NON MI VEDE ANCORA. Ma insomma. Come cavolo devo fare. Lui prende e rientra nel camerino. Vabbè. Senza parole, decido che è il caso di uscire immediatamente di lì. Io e Miss Cherie andiamo a prendere il 95 per andare da Little Miss Sunchine e co a Piramide. Sull'autobus che si affolla all'inverosimile oltre a una marea di manifestanti che sono stati in piazza per non sò quale protesta arriva anche un tipo molto carino. Che ci fissa. Ma tanto. E ci rifissa ancora. Ma. Io so che in realtà fissa Miss Cherie. Lui rimorchia sempre. Ovunque. Vabbè. Io mi giro e il tipo ci fissa ancora. A me viene da ridere. Decido di mettermi a tre quarti e coprirmi con la mano la bocca. Mi viene troppo da ridere. Lui continua a fissarci. Mamma mia ma che fine ha fatto la discrezione. Noi dalla nostra cerchiamo di fare i vaghi. Lui invece, SICCOME NESSUNO LO AVEVA CAPITO CHE E' GAY, caccia il libro di Grillini e lo apre in modo che sia visibile la copertina e fa finta di leggere. Vabbè. Io e Miss Cherie cominciamo a ridere, ma lui alza lo sguardo e ci fissa ancora. Vabbè è troppo. Grazie al cielo la nostra fermata è arrivata, suoniamo al limite e scendiamo al volo. Lui si alza si mette davanti la porta dell'autobus, e CI FISSA ANCORA. Ma vabbè. Basta.

domenica 5 aprile 2009

Annabelle Bronstein in silezio per l'Abruzzo.

Sono rimasto in silenzio qualche giorno perchè ero teso, all'idea che una cara amica non ci fosse più. Ieri sera però alle 19.30 l'incubo è finito. Rosanna sta bene ed è viva. E con le sue immagini, voglio invitarmi a inviare un sms vuoto al 48580, si dona un euro e si dà un aiuto concreto.

sabato 4 aprile 2009

Venerdì pomeriggio. Il circo di Piazza di Spagna.


Appena la bella stagione arriva non ha più senso rimanere chiusi in casa. Per questo motivo io, Guy e la Du Barry abbiamo deciso di uscire e deliziare il centro di Roma della nostra presenza. E credo che non ci sia nulla di meglilo. Tre ragazzi fuori di testa, dei milkshake alla fragola targati Mc Donald's, chiacchiere e pettegolezzi. Su tutti. Così ci si ritrovo a parlare del solito argomento che attanaglia i gay di tutta la capitale. MA CHE SENSO HA AGIRE IN MODO ASSOLUTAMENTE OPPOSTO A QUELLO CHE SI VUOLE O CHE SI E' IN REALTA'? Neanche Gery Scotti saprebbe quale alternativa scegliere, nonostante il gobbo elettronico. E proababilmente se fosse tutto nelle mie mani, perderei sicuramente la possibilità di raggiungere il milione. Comunque, il discorsco sostanziale è che tre gay la pensano così: i ragazzi stanno diventando troppo schiavi del pc, troppo diretti e pretenziosi ed infine poco fantasiosi. I discorsi con tutti si fanno molto ripetitivi. Sembra che tutti siano concordi nell'odiare i ghetti gay che la capitale ci offre, "frequentare chat" e gayromeo vari però alla fine tutti ci cascano. Anche i più scettici. Miss Cherie insegna. Mentre riflettavamo su tutte queste valide alternative, appena usciti dalla metro Spagna ci ha investiti una coltre di fumo. E non eravamo più lì. No. Venghino signori venghino che inizia lo spettacolo!!! E così ci siamo imbattuti in un bel tipo, alto circa un metro e novanta, bomberino rosso e Luis Vuitton a tracolla, con chiuaua annesso. Ma per l'amore del cielo! E' proprio Elizabeth Taylor. Elizabeth Taylor era uno con cui mi ero concesso un caffè qualche settimana fa, e dopo un approccio abbastanza irrilevante, avevo quasi capito che non era il mio tipo anzi che fossimo piuttosto complementari come gusti. Be ecco, vedendolo nella sua mise da passeggiata pomeridiana in centro con cane annesso non avevo più dubbio alcuno. Io ed Elizabeth Taylor non abbiamo assolutamente nulla in comune. E non sono superficiale, no, no. Ecco perchè da quell'incontro anche lui era scopmparso. Venghino signori venghino che inizia lo spettacolo!!! Altro giro altra corsa. Appena svlotiamo l'angolo finiamo in mezzo ad un'altra nuvoletta e finiamo tra Massimo dè Roma e il suo ragazzo. Che carino Massimo dè Roma. Lui è stato il mio primissimo innalzamento ormonale romano. Così spiego alla Du Barry e Guy, che ancor prima di trasferirmi a Roma, in diverse trasferte del sabato sera mi ero imbattuto in Massimo dè Roma, tanto che una sera dopo una serata Gloss ci ho spudoratamente provato. Proprio davanti il paninaro del Gloss lo avvicinato e gli ho chiesto chi era e come mai un tipo carino come lui era da quelle parti. Lui mi sorrise. Io quasi svenni. Rispose che era Massimo. Massimo dè Roma. Ecco perchè a me piace ricordarlo così. E che aveva molta fame e andava a casa a fare uno spuntino prima di addormentarsi. Io rimasi abbastanza sorpreso, ero giovane, inesperto, e nella testa mi frullava l'idea di lui, così tenero e carino, che si sbragava mezza pagnotta di pane prima di addormentarsi e tutti i grassi annessi che gli si sarebbero appiccicati addosso. Così in bilico tra consigliarli uno jogurt o il non mangiare affatto mi venne la fantastica idea di proporgli un panino del paninaro. Lui mi sorrise ancora. Era molto carino. E mi liquidò, no grazie, preferisco er paninozzo de casa mia. Io sorrisi e me ne corsi a casa. Massimo dè Roma da allora non mi ha mai piùrivolto la parola. Io pensavo di stupirlo che ne so, magari portandolo alla sagra della porchetta di Ariccia, ma poi nella testa riecheggiavano ancora le sue ultime parole: "Preferisco er paninozzo de casa mia". Venghino signori venghino che inizia lo spettacolo!!!

Dopo quei due momenti circensi ci siamo posti la domanda del giorno. Ovvero: qualè il modo migliore per esordire in una conoscenza? Essere se stessi non giova. Essere qualcun'altro, non è giusto. Dare tutto e subito mette in fuga, e fare i freddi e i distaccati non aiuta uguale. Abbiamo concluso tutti e tre che ci vuola la giusta via di mezzo. Ma io sono Bianco o Nero. E il grigio non mi piace. Per cui, discutendone davanti un aperitivozzo e perdendoci nei ragazzoni che abbiamo visto in giro per il centro abbiamo concluso che per oggi, noi non vogliamo interrogarci. Vogliamo solo ridere, ammiccare e bere. E infatti è quello che abbiamo fatto.

giovedì 2 aprile 2009

La nuova arma di distruzione di massa: facebook

Mi viene difficile non parlare di facebook. Tutto sommato io amo facebook. Annabelle Bronstein sul suo facebook ha anche fin troppo successo per i miei gusti. Però tra abbracci, guerre di bande, uova di pasqua, regala un Britney e inviti a gruppi di ogni genere, sul mio facebook compaiono anche delle fotografie devastanti che minano la sicurezza di ogni essere umano. Ovvero le foto dei due ragazzi che ti piacciono, insieme in atteggiamenti amichevoli. Non che non sia concesso per l'amor del cielo. Ma prima di facebook, quando ancora esisteva la privacy magari queste foto ci sarebbero state lo stesso, ma io non le avrei mai viste. Per cui sarei stato molto più contento. E invece no. Eccoli lì che si sbachiucchiano, poi che fanno le facce simpatiche, poi ancora che se la ridono. Insomma un momento di grande affiatamento, che secondo me si poteva fare davvero a meno di spiattellare davati a tutti. E poi che fatica. Che fatica! Uno fa tanto per rimanere nei binari di una dieta, in un regime alimentare più equilibrato possibile e invece loro sono lì che se la fotograno e se la divertono tutto il pomeriggio e io comincio: prima la coppa Malù di Lidl, poi gli orsetti gommosi, poi le cola fizz, poi pane e la nutella bi-colore, poi ancora yogurt e cereali. Insomma uno sfacelo. E poi a cena pizza, mezzo kebab e un risotto. Ma uffa. E dopo cena si ricomincia col caffè, e vuoi che non ci inzuppi un biscottino, una fettina di pane bauletto con la marmellata non te la vuoi magnà? No. Basta. Mi rifiuto. E il problema sono sempre loro, di cui sopra, che si sparano pose e se la contendono (l'attenzione di un foto-obiettivo), e io che li considero, anche fin troppo, e mi abbuffo. Poi però tutto dovrebbe finire cliccando "Esci", in alto a destra, ma ovviamente non è così, e pensi, pensi e rigiri su quei pensieri e convieni con te stesso, che non odi facebook, non odi il fatto che tu ti sia abbuffato tutto il tempo, no. Odi il fatto che non ci sei tu in quella foto ad abbracciarti e sbaciucchiarti il tipo. E' sempre quello il punto. Mmmmm. Che nervi.

mercoledì 1 aprile 2009

Le figure di merda di Annabelle Bronstein

Ottobre 2008
Tardo pomeriggio di un sabato qualunque, io e le mie compagne di avventura ci ritroviamo da Primo per un aperitivo. C'erano la Du Barry, Guy, Miss Cherie e Little Miss Sunchine. Dopo aver fatto una mezz'oretta di fila per accaparrarci un tavolino che ci accogliesse, noi avvolte nei nostri cappottini primaverili abbiamo atteso l'arrivo del cameriere. E' nostro costume però ingannare l'attesa con una mini sondaggio sul drink da scegliere, e io esordisco come al mio solito "Cosa prendiamo?". La Du Barry propone un prosecco, Guy un drink Primo, Miss Cherie un Moijto, Little Miss Sunchine un vino rosso mentre io mi accodo con un prosecco, e rilancio "Ma perchè non ci prendiamo una bottiglia di prosecco e ci facciamo portare i bicchieri???". Tutti annuiscono per cui decidiamo di prendere una bottiglia. Ed ecco arrivare il nostro cameriere. "Ragazzi cosa preferite?". E io, navigato come non mai prendo in mano la situazione: "Senti avete il Prosecco Foss Marai?", lo dico solo per darmi un tono e per far vedere al cameriere che sono un intenditore. Oppure un totale ubriacone. Lui ci guarda, e sorride sotto i baffi e dice fermo: "RAGAZZI HO SOLO UN MASCHIO...Va bene?". E noi, sorpresi e al limite del ridere la chiudiamo lì, "UN MASCHIO, VA PIU' CHE BENE...!!!"

Eh si, momenti di storia omosessuale.




AB

Quanto è bella la primavera.


E' bello uscire di pomeriggio tardo e trovare ancora la luce.
E' bello poter passeggiare solo con una giacca di pelle e assaporare l'aria fresca che ti accarezza.
E' bello raggiungere gli amici e lungo la strada incontrare altri amici al tavolo di un bar.
E' bello ridere e prendersi in giro sorseggiando un succo di frutta con pochissime calorie.
E' bello poi autoinvictarsi a cena da Gaetano che non saprà cucinare, ma è pur sempre Gaetano.
E' bello fare aperitivo con la pizza, e fare l'aperitivo dell'aperativo con il kebab.
E' bello trovare la semplicità nelle piccole cose, soprattutto quando la primavera è alle porte.
AB