giovedì 21 maggio 2009

Le figure di merda di Annabelle Bronstein: alla Mondadori parlai con Vespa.

Ottobre 2008

Nel mio passato ne ho fatte di cose. Questa è una di quelle cose che supera di gran lunga quelle che ho fatto prima. Lo scorso ottobre ero ancora in totale crisi per la Polpetta. Lo pensavo incessantemente dalla mattina alla sera. Avevo nella mia testa i suoi movimenti, i suoi occhi che mi guardavano e le sue mani. Tutto aveva un sapore molto angosciante per me. Avevo ricevuto un messaggio su gayromeo da parte sua, dove chiariva che non era impegnato, ma semplicemente non voleva vedermi. Punto. Io rimasi a leggere quel messaggio circa 40 minuti. Immobile. Cercando di vedere se le parole erano chiare, oppure aveva potuto scrivere una cosa per un'altra. Insomma capita. A me capita spesso. Però anche anagrammando le lettere il significato non cambiava. Così preso dal totale sconforto ne ho parlato con Ga. Lui ovviamente, come tutti, mi ha detto di lasciar perdere. La Polpetta è fatta così. Diceva. E poi come se nulla fosse cominciò a parlarmi del suo ex. Il suo nome. Dove lavorava. E che la Polpetta anche se si erano lasciati lo andava spesso a trovare in libreria. Tra l'altro la Mondadori di Cola di Rienzo vicinissima a casa mia. E cominciò a frullarmi in testa un mal sano pensiero. Ovvero. Andare in libreria e cercare l'Ex e quanto meno vedere che tipo è per capire solo un pochetto di più. Dettofatto. Entro con la scusa che di li a poco il mio carissimo amico dell'università, Leonardo, avrebbe compiuto gli anni, e necessitavo di una cartolina di auguri decenti. Adesso, siete mai entrati nella Mondadori di Cola di Rienzo? Io non ci ero mai entrato. Il negozio, è grande, e anche abbastanza dispersivo. Io ho cominciato a girare, a guardarmi intorno, volevo cercare l'Ex, ma anche il bigliettino. Dopo circa dieci minuti in cui non sapevo cosa cazzo fare finalmente ho trovato il dispenser con i biglietti. Ne ho cominciato a guardare e ne avevo trovati un paio di molto carini. Li prendo li giro, ma non c'era il prezzo. Che palle quando non cè il prezzo. Quanto cazzo costerà sto biglietto quindi? Deciso a sapere il costo del biglietto mi giro e mi guardo intorno per individuare qualche commesso. Ma ovviamente zero. Poi mi giro e vedo una sagoma in una stanza di fronte a me, ma la stanza è abbastanza buia. Decido di chiamare quella sagoma, e chiedergli aiuto. "Mi scusi. Hey. Scusi mi sa dire il costo di questo biglietto per auguri????". Urlando praticamente, e indicando con foga il biglietto. Non mi caca di pezza. Ma io non demordo. "Heyyyyyyyyyy, scussssssssiiiiiiiiiiiii... Mi aiutaaaaaaaaaa?????". E sento finalmente rispondere qualcuno. "Si mi dica." Anche se la voce non proveniva da lì, ma da un'altra direzione. Poco male penso, chi se ne frega. "Volevo chiedere il prezzo di questo biglietto di auguri. Perchè qui il prezzo non cè". Dico tornando ad un tono di voce normale. "Si...se me lo gira...No...No così...Scusi io sono di qua...Mi vede". Non capisco. Ma con chi cazzarola sto parlando? Mi giro a destra e non vedo nessuno. Mi giro a sinistra e vedo a forse 200 metri un commesso che si sbraccia e mi dice "Sono qui, sono qui!". Le mi guance prendono un colore sul violaceo andante. Io ho improvvisamente caldo. Lui si avvicina, prende il biglietto lo gira e dice al limite della ridarella "Questo viene 2,50 euro... Scusa ma con chi stavi parlando?". Io faccio spallucce. Mi giro e indico verso la stanza. "Scusa lì dentro quella stanza cè qualcuno, io credevo di parlare con lui." Lui entra e accende la luce e comincia a ridere. Davanti a me un mega cartonato di Bruno Vespa che pubblicizza il suo nuovo libro, "Viaggio In Un'Italia Diversa". Lui ride, copiosamente. Anche io rido. Poi mentre rido lui si riavvicina e mi casca l'occhio sulla targhetta del suo nome. P...... Trasalisco. Vorrei scomparire a metri e metri sotto terra. E' proprio lui. Io ho appena fatto una mega figura di merda colossale con l'Ex fidanzato della Polpetta. E non è neanche troppo male. Anzi carino. Certo, meno carino di me sinceramente, visto che non è più giovanissimo. Sento le gambe che cominciano a muoversi da sole. Manco avessi inserito il pilota automatico. Raggiungo la cassa, mentre vedo che l'Ex va dai suoi colleghi a raccontare il mio colloquio con una sagoma di cartone. Pago velocemente e mi dileguo, una volta girato l'angolo al volo prendo il 280. Sono salvo. Torno a casa e decido di chiudermi per una settimana in casa. Ne avevo di bendonde.

4 commenti:

  1. grazie.
    ma credimi.
    io credevo davvero di parlare con qualcuno.
    AB

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  2. Se ti può consolare, io una volta... no, non mi viene in mente niente per consolarti.

    Comunque ho scoperto che leggi il mio bloggaccio. Spero che ti piaccia, anche il tuo blog a me piace e lo sto leggendo tutto.

    E sul tuo profilo di facebook hai una marea di S.T.R.A.F.I.G.H.I come amici: presentameli!

    Kiz

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  3. ahauhauahuauhauuahuah
    lo so...non credo che ci sia qualcuno peggio quanto me in giro...cmq grazie...certo che leggo il tuo blog...lo adoro...e cmq si ci sono molto S.T.R.A.F.I.G.H.I. ma la maggior parte sono tutto fumo e niente arrosto!!!
    Cmq grazie Kiz...

    AB

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