lunedì 25 maggio 2009

Le gioie del sesso.

Dopo diversi giorni di assoluto vuoto mentale oggi, mi sono svegliato determinato. A fare sesso. Lo so. L'ultimo weekend è stato un pò pesantuccio. Un Tatto-Hearted Boy latitante. Troppo da farmi capire che nuncènè. Ma forse ha ragione Ruby Rue. Ieri un incontro devastante con la Polpetta. Non chè mi abbia fatto chissàcosa, visto che sinceramente è oramai fuori dalla mia testa. Ma vedermelo a meno di un metro mi fa sempre un certo effetto. E la carne oltre che tanta è debole. Comunque. Giorno dopo giorno sto seriamente pensando che forse io non sono fatto per avere una storia. Probabilmente da piccolo qualcuno mi ha lanciato un maleficio urlando che non avrei mai avuto uno storia. Insomma, ci può essere una forte probabilità. Ma la testa a volte va troppo in là. E la mia anche troppo direi. Così oggi mi sono svegliato con un nuovo guizzo. Una nuova idea. E l'idea era fregarmene. Era sorridere. E passeggiare, con delle movenze pop. E soprattutto piantarla di rimorchiare usando il mio alter-ego. E' tutto inutile. Anche se vorrei capire come dovrei mai rimorchiare. Ma. Comunque uscito alle 13 sono andato prima in posta, poi in banca. In banca ho fatto anche abbastanza subito. Il cassiere, un toro allucinante faceva anche il simpatico. Anche troppo. Ma era bonissimo per cui ci stava bene. Io ho preso la ricevuta e sono uscito. Ho messo nelle orecchie Britney e sono ripartito vittorioso verso casa. Me la cantavo, e me la ballavo tra me e me, ma avevo la sensazione che qualcuno mi stesse seguendo. E infatti non solo mi stavano seguendo, ma urlavano anche a granvoce il mio nome. Ohsantocielo. Penso tra me e Britney. Davanti a me il torissimo di prima della banca con un mega sorriso e un foglio in mano. E lui esordisce quasi a sorpresa: "Scusa ma hai lasciato questo foglio in banca, suppongo che ti serva per l'università?". E io, annuisco, e dico scema, "Si, grazie mille. E scusa il disturbo, sai di essere arrivato fino qui!". Lui sorride. Mi porge il foglio e mi guarda, poi mi ferma interrogativo con gli occhi, e mi chiede: "Te la posso chiedere una cosa personale?". E io lì che mi faccio rosso in 4 secondi netti. Ovviamente so già quale domanda mi sta per fare. Ovviamente intuisco che sicuramente vuole sapere se sono gay oppure no. Mi sfugge però il motivo. A CHE PRO??? Lo lascio fare. "Ma...Sei per caso gay?". Bingo. Dal pubblico un'ovazione. Standing-ovation. Sorrisi e il pannello luminoso applausi che lampeggia. A me viene da ridere. Ma non capisco dove vuole andare a parere il bancario. Io sorrido, e dico semplicemente, purparlè: "Si, anche se credimi non capisco a cosa possa interessarti...cosè cè uno sconto per i gay se apro un conto da voi?". Lui sorride. Ho adorato questa mia battuta, ci tenevo a farlo sapere. Sorride, fa spallucce e dice: "No...e che sei molto carino!". Vabbè. Sono senza parole. Dall'imbarazzo quasi crollo. Non so che dire. Sò solo colorarmi di Fuxia. Laddove Fuxia è una drag del Mucca. Lui mi sorride, e approccia una proposta: "Senti ma oggi sei libero, ti va un caffè, qui cè scritto che abiti nei paraggi...". Evviva la legge 675/96 sulla privacy. Evviva la discrezione. Evviva il caro e vecchio corteggiamento. Ma sarà il caldo, e le voglie inappagate che da giorni "menano" la mia testa, e non solo tantè che la me mangiatrice di uomini risponde, e senza mezzi termini dice, "Si. Bè visto che sai dove abito raggiungimi e il caffè te lo faccio io". Laddove caffè sta per ben altro. Detto fatto. Qualche ora più tardi suonano al citofono. Altro che privacy, il bancario si è segnato tutto. Pure il cognome. Tipo sveglio. E io adoro i tipi svegli e più stolker di me. Il tempo necessario per raggiungere casa dal portone e davanti a me cè qualcosa che non quadra. C'era il bancario, si ok...e un'altro tizio. Altrettanto carino. Ma chi cazzo è, penso. Li guardo interrogativi, senza parole. Lui prende coraggio e spiega: "Lui è un mio collega, ETERO, che bè...è un pò curioso su come avvengono certe cose". IO NON HO PAROLE. Per la prima volta nella mia vita ho beccato uno più pazzo e più maiale di me e Miss Piggy dei Muppet. Ah bè. Io li faccio entrare e accomodare entrambi e preparo il caffè. Mentre il bancario e il suo amichetto curioso sono sorpresi dalla mia nonchalance con cui accetto l'offerta del sex-pack pomeridiano, io divento la casalinga disperata numero uno. Tazzina, piattino cucchiaino in argento, biscotti. Sono una damina di casa. Poi dopo infinite, inutili chiacchiere passo al succo di frutta e gin. Archiviata l'idea di aprire un mutuo a tasso fisso con un notevole sconto per l'acquisto di una casa a Roma, decido che è ora di prendere la situazione in mano. Il bancario continua a ripetermi "Quindi?", come se avesse paura a passare ai fatti. Io gelo la cucina con un semplice concetto. Mi siedo, accendo una sigaretta e dico senza mezza termini: "Perdonami, ma tu mi hai rincorso fino a fuori dalla banca, per dirmi che ero carino. Poi sei venuto qua a prenderti un caffè e ti sei portato l'etero curioso perchè volevi scoparmi assieme a lui, ed ora tergiversi aspettando che io faccia la prima mossa e vi sbottoni i pantaloni? E prima non ci hai pensato che era comunque una figura di merda???" Colpito e affondato. Adesso entrambi mi guardano come se fossero Britney appena rientrata da un concerto. Io finisco la mia sigaretta e comincio a spogliarmi rimanendo in mutande. Poi mi giro e salgo al piano superiore del mio monolocale, invitando i due a raggiungermi. E così fanno. Di lì a poco il pomeriggio prende una piega inaspettata. Del gran sesso con numeri acrobatici e movenze decisamente trip-pop sconvolgono le mie quattro mura e quelle dei vicini. Ma scendere nei particolari sarebbe solo fuori luogo. In definitiva il mio pensiero su tutta questa faccenda, è stato quello di aprire seriamente un conto in banca. Visto che alle poste, dove giace il mio conto, la maggior parte dei cassieri sono donne.

3 commenti:

  1. IO NON HO PAROLE.

    Vai ANNABELLE!!!!!!

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  2. Annabelle, sei un mito.

    L'unico che ci provò con me per strada è uno a cui alla fine ho dato il numero per pietà, nel senso che era un cesso.
    Salvo poi rivederlo qualche mese dopo in magliettina a maniche corte, lui, i suoi megabicipiti, i suoi megatricipiti, i suoi megapettorali e tutto quel florilegio di muscoli. Alla fine, non era così male neanche di faccia... ma si sa: io sono romanticah e, gioco forza, una gran coglionah.

    Baci.

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  3. queste cose succedono una voltas sola nella vita. io ho dato e credo che per un bel pò queste cose non si ripeteranno. comunque anche io sono romantico. anche io sogno ad occhi aperti. forse troppo. ma la speranza è sempre l'ultima a morire. no??? io spero di si, perchè se mi si muore pure la speranza, bè siamo apposto!!!

    AB

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